Più sopra avrete letto "nu metal", ma in realtà gli Headspeed vi rientrano solo in parte, essendo in realtà l'ennesima band degli ultimi anni che prende qua e là un po' dappertutto, a partire dai Machine Head passando per i Tool e anche per, qualcosa del nu metal più radiofonico e biecamente melenso degli ultimi anni. In questo caso, da tutte queste band e sonorità, gli Headspeed prendono il peggio, risultato un evitabile disastro discografico da sbadiglio continuo. A partire da una produzione quantomeno di dubbio gusto (zanzarosa e assai poco potente) sino ad arrivare alle linee vocali orrende di un Connor Emms che convince poco quando urla, e ancora meno quando starnazza qualche melodia radiofonica. Il risultato di questo disco, che dalle prime note e dalla copertina poteva far pensare ad una bella bordata metalcore nei denti, è noia completa. Nemmeno sforzandomi di "comprenderlo" riesco a trovare qualcosa che si salvi in questo "Blueprint for Disaster". Risparmiate i soldi, ragazzi e lasciate queste robe sugli scaffali così la smetteranno di produrre inutilità simili.
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