Debuttano in questo torrido 2018 con “
Summer Camp Sex Party Massacre” i
Blight House, duo proveniente dal Rhode Island, dedito anima e corpo ad un alternato mix fra death metal/gore/grindcore.
25 minuti, 10 canzoni della durata media di due minuti e mezzo l’una sparate ad alta velocità con liriche che spaziano dal satanismo al cannibalismo, alla violenza gratuita, alla mutilazione e profanazione dei cadaveri: niente di nuovo sotto il sole.
Musicalmente si apprezza il tentativo della band nel trovare la propria collocazione in un sottogenere, quello gore-death, inflazionatissimo specie a livello underground. Non tutto il contenuto di
“Summer Camp Sex Party Massacre” si riesce a salvare nonostante i
Blight House si cimentino in veloci stop and go, anzi, forse è proprio nella song meno tirata del disco,
“you deserve this” in cui riescono a creare il groove più coinvolgente ed ipnotico.
In tutta onestà non riesco ad esaltarmi più di tanto per la loro proposta -senza nemmeno fare troppa fatica si possono recuperare lavori death metal degli anni 90 nei quali si coniugano felicemente sonorità estreme e liriche “bizzarre” – perché sono dell’avviso che per dare alla musica quel senso di “malato” non sia necessario pestare e suonare velocissimi, anzi spesso si ha la prova che i riff più sono lenti e tortuosi, più trasmettono sofferenza e disagio.
Da rivedere al prossimo giro.
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