Cinque bulli di Brema danno vita nel 2002 ai President Evil, sgomitando fin da subito per mettersi in luce nel circuito locale. Cosa che puntualmente si verifica quando battono la concorrenza di ben altre 400 bands e si aggiudicano il più importante concorso cittadino per gruppi emergenti. Quella vittoria regala al giovane quintetto tedesco la consapevolezza dei propri mezzi, così i President Evil si mettono all'opera con impegno per accumulare l'esperienza necessaria al processo di maturazione. Oltre all'indispensabile realizzazione dei demo di presentazione il gruppo si dedica assiduamente all'attività live, ottenendo di dividere il palco con gente di buona fama come Zeke, Peter Pan Speedrock, Fireball Ministry, Brant Bjork, Betzefer e diversi altri, occasioni sfruttate con profitto per migliorare e rifinire la propria proposta.
Ora anche noi abbiamo la possibilità di ascoltarli, grazie a questo ep di quattro brani autoprodotto.
Si capisce immediatamente che questi ragazzi hanno voglia di spaccare il mondo, il loro stile trabocca di quell'esplosività vulcanica e di quella sguaiatezza abrasiva che emerge soltanto dove c'è una genuina energia heavy ed una muscolarità sincera ed incontaminata.
Mi piacciono "a pelle" per il suono grossolano, greve, urgente, sferragliante, soprattutto dannatamente grezzo, che non ha pretese di innovazione ma compensa con la freschezza rombante e con l'abbondanza di scariche adrenaliniche.
Dosi massicce di speed/thrash metal mischiate con lo stoner, il punk'n'roll, con la beata ignoranza di chi ha solo voglia di suonare al massimo volume e più duro e rumoroso possibile. Formula che esiste da quando è nato il rock, ma funziona sempre se viene attuata con i giusti attributi e nel caso dei President Evil siamo sicuramente sulla buona strada.
In alcuni frangenti ricordano qualcosa degli Entombed ma con l'occhio più rivolto ai confini dell'heavy stoner, specie nell'uso di ritmiche telluriche molto meno rigide che nel metal ortodosso. Positivo anche l'aspetto vocale, merito del rabbioso Johnny Holze che sta a metà tra James Hetfield e Jerry Garcia, ibrido che pare funzionare.
Dunque a mio avviso il gruppo è già qualcosa in più di una semplice promessa e la medesima impressione deve averla avuta la AFM Records, label che ha in cartello nomi come Destruction, Annihilator, Tankard, ecc, visto che li ha messi sotto contratto pochi mesi fa. Previsto l'album d'esordio verso la metà del prossimo anno, probabile titolo "The thrash'n'roll assholeshow" che è già tutto un programma.
Riguardo il presente "Evil goes to Hollywood", pubblicato in tiratura limitata quindi difficilmente reperibile, l'unico rammarico è proprio che si tratta di un ep. Se comunque ne avete la possibilità, anche per soli quindici minuti i President Evil meritano senz'altro l'ascolto.
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