Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:1988
Durata:40 min.
Etichetta:CBS Records

Tracklist

  1. FORTUNE TELLER
  2. HAND IN HAND
  3. SAILING SHIPS
  4. BREAK AWAY
  5. MIDDLE OF THE NIGHT
  6. WILL THE SKY BEGIN TO FALL?
  7. LONG DISTANCE
  8. IMAGES OF FOREVER
  9. TOGETHER

Line up

  • Jeff Cannata: vocals, keyboards, guitars, drums
  • Jay Johnson: guitar
  • Jeff Batter: bass, keyboards
  • Jimi Christian: backing vocals, bass programming
  • Michael Soldan: keyboards, backing vocals
  • Scott Zito: guitar

Voto medio utenti

Sul versante più soft e tecnologico dell'aor si posiziona questo splendido 'Images of Forever' di Cannata. Solitamente propendo per un aor maggiormente impostato su matrici hard & heavy ma quando la scrittura è di tale portata anche il pop rock merita un posto di tutto rispetto.

Jeff è un polistrumentista che già aveva deliziato i palati dei fans dell'aor cinque anni prima con il progetto Arc Angel, anche se le sue origini risalgono addirittura alla fine degli anni '60 come batterista del power trio Christopher Hawke, poi nei Jasper Wrath dove Jeff comincia a sperimentare visto che la formazione si occupa di prog rock ed il cantante è James Christian che diventerà poi famoso con gli immensi House Of Lords.
È 'Fortune Teller' che inaugura il disco ed ascoltando l'immacolata melodia ci si chiede come non sia diventato un singolo di successo, ma davvero di grande successo.
'Hand In Hand' bissa con un refrain più compassato, ma ancora di presa facile.
'Break Away' è prossima alla canzone da sogno: morbide tastiere, un riff di chitarra che è pura leggiadria ed una melodia crepuscolare che dipinge come un acquerello a tinte pastello, sicuramente un altro punto altissimo di 'Images Of Forever'.
'Middle Of The Night' svela, grazie al suo ritmo battente, l'anima progressive passata di Jeff, riadattata secondo i canoni eighties prossimi agli Yes di 'Big Generator', effettata com'è da imposti futuristi e tecnologici.
'Will The Sky Begin to Fall?' è una canzone più guitar oriented condita da tastiere ancora una volta molto azzeccate.
'Long Distance' si apre su immensi orizzonti, contemplativa e rassicurante, e contiene uno dei solo di chitarra meglio eseguiti dell'intero album incrociato a solos di synth di grande presa.
La title track è un'altra volta sinuosa e romantica prima che 'Together' chiuda, un'altra volta nella dimensione del sogno, un album che, ripeto, è dedicato a chi nell'aor preferisce la sigla nel suo aspetto più pop oriented.
Ma è anche un album suonato e cantato con grandissima maestria e per anni ha rappresentato uno zenith a cui i cultori di aor guardavano, e guardano, con venerazione.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

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