È strano ripensare a come il Thrash, che nei fine '90 era in una evidente fase calante, abbia trovato proprio in questo periodo ( 1998 ) nuova linfa vitale da band rimaste nell'underground più profondo
Il mainstream era sempre dominato dai "soliti noti" Anthrax, Testament, Slayer, Metallica con prodotti obiettivamente scarsi ( "
Risk", "Diabolous In Musica", "Load" etc ) eppure da queste nobili ceneri nascevano i
Solitary, band Inglese nata quasi per caso dall'amore del suo fondatore per i grandissimi pionieri del Thrash, gli
Xentrix!
Dopo aver pubblicato l'anno scorso un ottimo album ( recensito su queste pagine), ecco giungere con un nuovo artwork e nuova masterizzazione il debut "
Nothin Changes" arricchito da demos estratti dal 1996's tape EP "The Human Condition".
Che dire?
Più che per il valore intrinseco dei brani ( buone Thrash song ma nulla più), l'album del ventennale ci porta alle radici della band con un'operazione nostalgia ben curata anche dal punto di vista del supporto musicale ( esce infatti solo in CD, niente digitale), un ritorno alle origini che paga in quanto a coerenza, determinazione e attitudine
Mentre tutti i grandi " ammosciavano" il loro suono, i Solitary ci sparavano massicce dosi di Thrash di scuola Xentrix ma anche Testament, e molto migliori risultano i brani del 1996 rispetto agli stessi ri-masterizzati, in virtù di un suono meno loud e più compresso e oscuro che ben si addice allo stile della band.
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