Copertina 10

Info

Anno di uscita:2002
Durata:47 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NOTORIUS SCUM
  2. RECTIFIER
  3. NEED MONEY FOR SOME BEER
  4. UGLY, FAT AND STILL ALIVE
  5. UNDERGROUND (ATMOSPHERE: HOSTILE)
  6. VOODOO BOX
  7. SUNSCARS
  8. ZERO DUDE
  9. NEW LIVER PLEASE
  10. RUNDOWN QUARTER
  11. ALCOHOLIC NIGHTMARES

Line up

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"1982-2002 AND NO FUCKIN' REUNION!". A distanza di due anni dal discreto "Kings of Beer" torna alla carica la compagine più strampalata della storia del metal; a celebrazione del ventennio di carriera ecco uscire questo "B-Day" (disponibile anche in limited edition con doppio cd e ristampa dei primi due demos), un album devastante e bislacco, che festeggia nel migliore dei modi una carriera senza soste all'insegna degli eccessi.
Se "Disco Destroyer" e "Kings of Beer" vi avevano fatto pensare ad un calo d'ispirazione, non tanto a livello lirico, bensì proprio a livello musicale, questa nuova release (la diciottesima della carriera!!) non potrà che lasciarvi a bocca aperta per il suo immenso valore. "Notorius Scum" è il pezzo che apre le danze; da subito non si può che notare la produzione sopra la media, ad opera niente meno che di Andy Classen (Holy Moses).
Si fa parecchio sentire anche la masterizzazione effettuata ai Finnvox Studios, che vedono forse per la prima volta uscire un album che non sia di plasticaccia finlandese alla Stratovarius & C. (sciocco, presto morirai per mano della mia ascia! NdGRAZ).

Sono specialmente le chitarre a sorprendere: il muro sonoro è impressionante, ben lontano dalle scarne ritmiche di "Kings of Beer": compresso ma essenziale, roccioso e distruttivo; grande merito va anche al lavoro a dir poco eccezionale di Andy Gutjahr, in grado finalmente di mostrare un'abilità compositiva nettamente sopra la media.
Segue a ruota "Rectifier", indubbiamente uno dei migliori episodi di questo "B-Day", che vanta un refrain memorabile ed un testo altrettanto eccezionale; un altro grande passo avanti lo fa il buon Geremia "Gerre" dietro il microfono, che non aveva convinto molto nelle ultime due release e che in questo lavoro torna invece ad urlare freneticamente come il pazzo di un tempo.

La batteria è perfetta: esecuzione, parti e suoni sono a dir poco impeccabili; il rullo compressore di Olaf Zissel non da segni di cedimento per tutta la lunghezza dell'album e dimostra la grande maturazione tecnica raggiunta con il passare degli anni. "Need Money for Some Beer" e la celebrativa ed auto-ironica "Ugly, Fat and still Alive" (a ricordare il titolo del famoso live album del 1991) sono songs destinate ad entrare nella storia della band tedesca assieme a storici brani quali "Chemical Invasion" o "The Morning After".
Non sfigurano per nulla anche brani quale "Underground", un mid-tempo che non lascia prigionieri e che si apre nella sezione centrale verso una devastante accelerazione, o "Sunscars", aperto da un riff di chitarra che definire mostruoso sarebbe un eufemismo.

"B-Day" è un album che finirà ancora una volta per essere snobbato da quella mandria di pseudo-thrashers che sbava solo dietro ai nomi grossi del genere. I Tankard possono stare quindi sicuri di battere altri record in fatto di sfighe (tra cui primeggia quello di non avere groupies ma solo un pubblico composto da "fat dudes with smelly vests on", come recita la bio).
E' un album sconsigliato a tutti quei damerini che si improvvisano metallari, e che potrà essere apprezzato solo da chi, come me, odia tutto e tutti, eccetto tanta birra e tanto buon thrash metal all'insegna delle grasse risate da birreria. Ugly, fat and still alive! Venti di questi anni, ragazzi, continuate così!
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa
Figata

Disco divertentissimo.

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