Non nascondo il fatto che appena avuto fra le mani
"Enigma: Intermission II" la prima traccia che sono andato ad ascoltare è stata
"Fantasy" in versione orchestrale, brano che personalmente mi ha sempre convinto fin dal primo ascolto di
"Nemesis", e non nascondo che il risultato finale non è stato altrettanto convincente.
Adesso però facciamo un passo indietro al 2001, anno in cui la power metal band finlandese, pubblicava la compilation
"Intermission" che includeva diversi brani inediti, versioni live e alcune cover.
A distanza di 17 anni gli
Stratovarius hanno deciso di replicare l’operazione col seguito di
"Intermission", pubblicando per
earMUSIC il nuovo
"Enigma: Intermission II" in cui a differenza del primo capitolo non troviamo cover o pezzi live, ma esclusivamente canzoni rare B-side, versioni orchestrali e tre brani inediti registrati nel corso del 2018.
Adesso andiamo ad analizzare le bonus track rare e le varie tracce inedite presenti su
"Enigma: Intermission II"Ci sono band il cui sound è riconoscibile fin dalle prime note, gli
Stratovarius sono una di quelle band, col loro stile a volte neoclassico altre volte malinconico intimista, ma in ogni caso sempre restando fedeli al classico power symphonic metal scandinavo con il massiccio uso di tastiere che nel caso di
Timo Kotipelto e soci è sempre stato un valore aggiunto che si integra alla perfezione.
Oltre la già citata
"Fantasy" anche
"Unbreakable" è tratta dall'ottimo
"Nemesis", la band ci regala inoltre ancora due versioni orchestrali di brani più o meno datati, come il caso della bella
"Winter Skies", probabilmente unico bagliore di luce nell'album
"Polaris", e
"Shine in the Dark" tratta dall'ultimo
"Eternal".
Dunque escludendo le quattro versioni orchestrali, l’album contiene dodici nuove canzoni, di cui tre anteprime assolute, due delle quali davvero interessanti, ovvero
"Enigma" e
"Burn Me Down", due pezzi "rocciosi" e immediati che esplorano il lato meno intimista che ritroviamo spesso nel sound degli
Stratovarius, cosa che invece avviene puntualmente con
"Oblivion", l'ultima
new studio song inserita nell'album.
In questo frangente la band propone un pezzo che pur essendo stato registrato nel 2018, suona tanto da anni novanta!.
Ai tre nuovi brani si aggiungono una serie di canzoni inedite o comunque abbastanza rare, registrate in passato spesso come B-side, fra tutte spiccano senza alcun dubbio
"Fireborn", che sembra essere tratta direttamente da
"Visions", e le convincenti
"Giants" e
"Castaway".
Con
"Old Man And The Sea" il "portamento" malinconico torna ad essere protagonista, si tratta di una ballad essenziale, voce e chitarra che si fondono creando un'atmosfera suggestiva, probabilmente l'episodio più intenso di
"Enigma: Intermission II".
Altro episodio che non passa certo inosservato è
"Hunter", il brano inizialmente potrebbe far storcere il naso a molti, in realtà grazie ad un refrain "particolare" diventa piacevole col passare degli ascolti.
Meno convincenti le due
bonus track inedite "Hallowed" e
"Last Shore" anche se quest'ultima possiede un "coro epico" che andando a memoria non ricordo di aver sentito molte volte in un album degli
Stratovarius.
Le ultime due tracce da analizzare sono
"Kill It With Fire" e
"Second Sight", due brani che ripercorrono a grandi linee le sonorità dei vecchi
"Elements".
A concludere l'album come detto troviamo le versioni orchestrali di
"Fantasy",
"Shine in the Dark",
"Unbreakable" e
"Winter Skies", che purtroppo devo dire non mi hanno convinto pienamente, a dirla tutta le canzoni così
arrangiate, appaiono
plasticose, oserei dire finte.
Peccato perché mi aspettavo e si poteva fare molto meglio.
Gli
Stratovarius sono sempre stata una band sui generis, amata magari mai pienamente supportata, ma comunque mai “odiata".
Nel corso della loro lunga carriera hanno avuto diverse vicissitudini che tutti conosciamo, ma loro si sono sempre rialzati.
Poco importa se della band "storica" son rimasti solo in due e se qualche volta hanno "toppato" clamorosamente con album improponibili, tutti eventi che avrebbero stroncato la carriera di qualunque altra band, invece non loro, non gli
Stratovarius!
Probabilmente rilasciare un prodotto di questa portata/operazione commerciale, (chiamatela come volete) nel 2018 non sarà stata l’idea del secolo, bisogna considerare che a differenza dei primi anni del nuovo millennio oggi reperire musica e rarità di ogni genere è molto più semplice, sotto quest’ottica,
"Enigma: Intermission II" potrebbe rivelarsi un album per soli “appassionati” o meglio
nerd della band finlandese.
Se l’operazione è nata solo per mancanza di idee nell'attesa di rilasciare un nuovo album di inediti, sarebbe davvero un peccato, se invece gli
Stratovarius hanno deciso di pubblicare
"Enigma: Intermission II" come una sorta di “regalo” ai fans più fedeli non cercando i "grandi numeri” di vendite, allora chapeau.
Ad ogni modo io una certa idea me la son fatta, lascio al pubblico l’ardua sentenza.
E ora non ci resta che attendere il mese di ottobre quando potremo vedere la band esibirsi in Italia per due serate, rispettivamente il 16 a
Roma e il 17 nuovamente sul palco dell
’Alcatraz di Milano nel
“A Nordic Symphony 2018 Tour” che vedrà gli
Stratovarius condividere le scene della serata con
Tarja Turunen.
TracklistEnigma (BRAND NEW STUDIO SONG – recorded 2018)
Hunter (bonus track rare)†
Hallowed (bonus track rare – per la prima volta in formato CD)††
Burn Me Down (BRAND NEW STUDIO SONG – recorded 2018)
Last Shore (bonus track rare – per la prima volta in formato CD)††
Kill It With Fire (inedite in Europa)*
Oblivion (BRAND NEW STUDIO SONG – recorded 2018)
Second Sight (inedite in Europa)*
Fireborn (bonus track rare)†
Giants (inedite in Europa)*
Castaway (inedite in Europa)*
Old Man And The Sea (bonus track rare – per la prima volta in formato CD)††
Fantasy (new orchestral version)
Shine in the Dark (new orchestral version)
Unbreakable (new orchestral version)
Winter Skies (new orchestral version)
*(inedite in Europa)
†(bonus track rare)
††(bonus track rare – per la prima volta in formato CD)