Debut album per questi cinque ragazzi inglesi di belle speranze il cui lavoro "
In Pursuit Of Memory" ha goduto dell'appoggio di gente del calibro di Sam Millar ( Bigfoot ) come "guest vocals" e di Christoffer Borg ( Anthrax, Evergrey ) al mixaggio, per un risultato finale che non poteva che essere ineccepibile sotto vari aspetti
La produzione, innanzitutto, cristallina e con suoni patinati, l'abilità dei musicisti, precisi, tecnici e senza inutili virtuosismi, tutto questo coadiuvato da un songwriting che unisce classico AOR con forti dosi di melodia a spunti più hard rock che spesso sconfinano nel melodic prog alla Toto ( "
Samsara" , " Bad Habit ")
In altri pezzi siamo di fronte ad un hard melodico dalle tinte fortemente classiche, con ballad efficaci ("
Breath Me In", " Flash And Blood"), le chitarre qui sono delicate ed un pianoforte accompagna le melodie.
Spruzzate di Prog le ritroviamo anche in altri brani quali "
As Time Goes By" dal ritmo sognante, in "
Lock And Key" che potrebbe essere uscita da "Isolation" vecchio album dei Toto
Un pizzico di Glam lo troviamo invece nella sbarazzina, ma non banale, "
Seasons Change" dove un tappeto di hammond duetta con le chitarre, riportandoci ai fasti degli eighties.
Un intenso pianoforte apre il lentone "
Signal Of Hope" e ancora il piano, questa volte con una ritmica più sostenuta, apre la rockeggiante "
Supernova", mentre "
Live And Forget" chiude il disco sottolineando la matrice più Prog del sound della band
Un disco che pur rimarcando le sonorità AOR classiche, ha spunti interessanti, magari non immediati, ma che apprezzerete ascolto dopo ascolto
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