Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo, in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare. (Igor' Ivanovič Sikorskij, pioniere dell'aviazione russa naturalizzato statunitense)
Questa celeberrima argomentazione è perfetta per definire i
Bonehunter che con "
Children of the Atom" -edito ancora da
Hell Headbangers Records- raggiungono la terza fatica sulla lunga distanza in 8 anni scarsi di attività: i finnici se ne strafregano altamente della modernità, delle novità introdotte anche in campo di musica estrema, delle sofisticazioni del suono e delle tecniche per renderlo perfetto in ogni sfumatura.
Syphilitic Satanarchist (voce e basso),
Witch Rider (Guitars) e
S.S. Penetrator (batteria) proseguono -tetragoni a qualunque modernismo- nel riversare su disco la loro attitudine malvagia e dissacrante grazie ad una miscela di thrash, black, speed e punk proveniente direttamente dagli ultimi respiri degli eigthies.
Le 9 tracce ( più una cover degli
Spiritus Mortis) che superano in sole 2 eccezioni i 4 minuti di lunghezza, sono delle autentiche colate di metallo old style in cui i nostri mescolano Bathory, Motorhead, Venom non solo nelle sonorità ma anche - e direi soprattutto- facendo attenzione che i suoni rimandino direttamente a questi riferimenti del genere.
La produzione è volutamente low-fi, il suono della batteria non può non evocare il drumming di Dave Lombardo in "Show no mercy", le chitarre sono secche e taglienti e la voce di
Syphilitic Satanarchist dilatata da echi luciferini; "
Children of the Atom" una volta partito permette di respirare solamente al termine dei cinque minuti della conclusiva maligna "
Devil Signal Burst".
In questo fiume di zolfo mi sento di segnalare "
Demonic Nuclear Armament", "
Spider's Grave" e "
The Reek of Reaper's Scythe" come episodi sui quali sono tornato più volentieri.
A pensarci bene i
Bonehunter hanno voluto concedere qualcosa ai tempi odierni: l'arwork della release è di qualità sicuramente superiore a quelle volutamente ultra-retrò delle precedenti. Stop, non esageriamo adesso....
Se ricercate suoni perfetti anche nella musica estrema, se la plastica che inonda le produzioni odierne è la vostra coperta di Linus, se ritenete la forma stilistica più importante di attitudine e sostanza state pure alla larga dai
Bonehunter, migliaia di dischi soddisferanno le vostre necessità.
Ma se convinzione, spontaneità e un pizzico di sana pacca ignorante sono per voi motivo di esaltazione i ragazzi di Oulu sono sul fondo dell'Abisso pronti ad accogliervi.
Ed il calabrone -fottendosene ampiamente dei tuttologi di tutto il mondo- continuerà a volare.
Bonehunter - "
The Reek of Reaper's Scythe"
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