Ensemble francese ormai giunto alla quarta release, i
Sektarism ci propongono oggi la loro nuova fatica
"Fils De Dieu": la band si presenta come fuoco purificatrice che espia le colpe di chi ascolta, definendosi addirittura "la frusta che lacera lentamente la vostra carne, rendendola pura". Non stupisce quindi apprendere che dietro alla formazione si celano delle personalità di spicco appartenenti agli Apostoli della Confraternita dell'ignominia (
Apostles of Ignominy brotherhood), una congrega che predica la salvezza raggiungibile solamente tramite la sofferenza e le pene auto inflitte.
Nella loro medievale, seppur rispettabile, visione del mondo e della vita, i Sektarism vorrebbero quindi trasporre in musica questa sofferenza nelle due tracce che compongono questo "Fils De Dieu", e in un certo senso riescono nel loro intento: purtroppo per chi ascolta però il risultato è dovuto più al fastidio che la band riesce a recare a chi ascolta che all'effettiva capacità di riuscire a trasmettere angoscia, penitenza o sofferenza tramite la propria arte. Non è purtroppo sufficiente scrivere due brani rispettivamente di 10 e 33 minuti infarciti di inutili rumorismi e velleità ambient, grida umane senza capo nè coda per trasmettere sensazioni negative. Solo quando la band da l'illusione di suonare veramente le cose si fanno leggermente più interessanti, con un andamento lento e costante, una sorta di processione penitente e trascinata, ma è davvero una goccia in un mare di nulla. L'impressione al termine dell'ascolto è che se i Sektarism abbandonassero inutili velleità ambient e dessero più spazio alla musica suonata ne gioverebbero un po' tutti. Se questa è la strada per la salvezza, preferisco la dannazione eterna.
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