“Ecliptic butchery” è il secondo album di inediti degli statunitensi
Scorched - band proveniente dal Delaware - autori di un buon death metal che affonda le proprie radici nella tradizione americana degli anni 90.
Indiscutibilmente influenzati dagli
Autopsy, gli
Scorched puntano forte su un suono compatto in cui i rallentamenti non servono “solo” a cambiare ritmo alle canzoni in corso d’opera, ma costituiscono uno dei fondamenti su cui si basa il songwriting della band.
In questo senso il lavoro della coppia di asce
Federico Dimarco/Steve Fuchs è da manuale così come il growl intenso e profondo di
Matt Kapa - l’accoppiata
“Disfiguring operations” “Astral savior”, “Darkness infests” e Dissected humanity” valgono già da sole l’acquisto di
“Ecliptic butchery” – ma è il generale senso di genuinità che permea l’intero lavoro a far salire il voto finale del disco e, in quest’ottica, non si può che apprezzare il lavoro di produzione e mixaggio di
Arthur Rizk che, da parte sua, è entrato in piena sintonia con la band.
Disco appassionato ed appassionante,
“Ecliptic butchery” ha tutte le carte in regola per rendere felici gli amanti del death metal. Soldini ben investiti.
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