Non conoscevo i belgi
Sercati e i giudizi espressi dai colleghi su due album precedenti, con voti compresi tra 1 e 3, non mi invogliavano certo ad affrontare l'ascolto del nuovo lavoro, questo
"Devoted, Demons and Mavericks", quarta fatica dei Nostri.
Possibile, mi domandavo, che i
Sercati fossero così scarsi?
La risposta, a mio parere, è ni.
Mi spiego.
Considerando che il gruppo suona Black Metal, per quanto molto melodico e con chiari riferimenti gothic / folk, e che la sua musica è assolutamente
inoffensiva, viene facile stroncarli anche in virtù di un cantante non solo assolutamente inadatto al ruolo, ma addirittura fastidioso da ascoltare.
Il Black è un genere che dovrebbe incutere timore e ghiacciare l'animo: i
Sercati, al massimo, possono strappare un sorriso e quindi, da questo punto di vista, non si può che valutare molto negativamente l'album.
Però.
Io sono buono e vi dico che se mettiamo da parte il metallo nero, al quale i nostri NON appartengono, e se ascoltiamo con attenzione
"Devoted, Demons and Mavericks" scopriremo melodie interessanti, certamente molto zuccherose ma facili da ricordare, scopriremo passaggi epici leggeri ma di buon gusto, scopriremo, insomma, che i
Sercati hanno sbagliato genere (oltre che cantante) e che se si dedicassero, ad esempio, al melodic power metal patinato che tanto piace a larga parte del pubblico metal, potrebbero addirittura ritagliarsi un posto nella scena e non essere oggetto dello scherno del pubblico estremo.
Come concludere?
"Devoted, Demons and Mavericks" è un album sufficiente se vi scorre lo zucchero nelle vene, mediocre se cercate musica seria ed oscura.
Per quanto mi riguarda non credo che riascolterò mai più i
Sercati.
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