Per il sottoscritto questo è il miglior album che Peter e soci abbiano mai partorito, completo sotto ogni macabro aspetto, sinuoso come una bella ragazza di nero vestita, avvolta nel latex pronta ad uccidere con i suoi riff micidiali, un album che si apre con uno scherzone da veri compagni di bevuta, una track 'bad ground' che per chi ascolta l'album la prima volta fà sembrare che lo stereo abbia qualche problemino di non facile risoluzione, una ventina di secondi di ronzio che terminano in una risata collettiva da parte della band al completo, la quale nella seconda traccia anonima ci saluta, ringrazia e introduce al nuovo paradiso-inferno prodotto dai Type O Negative. Si sente da subito che qualcosa in casa Negative è cambiato, non manca la sana dose di Prozac, quello è sempre presente in dosi massiccie, il suono è molto più pulito rispetto al passato, le atmosfere risultano quasi rilassate da tanto il suono è cristallino e perfetto, Pete ha un approccio più sussurrato al cantato, le canzoni scivolano una dopo l'altra come in un fiume rosso sangue attraversando i nuovi ritornelli pieni zeppi della particolare melodia, la chitarra di Kenny non ha ammorbidito il suo suono, è sempre made in Sabbath il marchio di fabbrica dei suoi riffs, cori di voci angeliche sono pronte a sussurrare nell'orecchio dell'ascoltatore parole di strazio. Grandissima l'interpretazione di Peter che veramente supera ogni sua prova precedente. Difficile mettersi a parlare di ogni singola traccia poichè questo è un album che non ha punti deboli, non ci sono momenti di stanca creatività, qui siamo all'apice della dinamicità compositiva, i ragazzi hanno limato a dovere le smussature, levigato il suono al punto di creare un muro sonoro impenetrabile senza strafare sull'irruenza del tutto. Da segnalare la presenza di una riuscitissima cover di Neil Young, quella strepitosa 'Cinnamon Girl' che reinterpretata dai quattro ragazzi della band più depressa del globo terrestre assume una potenza mastodontica, con in primo piano le tastiere sempre ficcanti del tastierista di maggior talento del circuito metal, il quale bisogna sempre far notare è il perno della band andando a saldare tutti gli elementi tra di loro con idee brillanti e mai fuori luogo. Una menzione d'onore per la song 'wolf moon' 6:30 minuti di pesantezza mista a delicatezza innarivabile per tutte le altre band che negli anni hanno provato a rubare il trademark compositivo di questa band unica, tra il muoversi lento dei riff di chitarra e l'agonia vocale di un Pete sofferente si attende pazienti quella unica rullata di batteria che giunge quasi alla fine del brano. Da avere assolutamente!!
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