C'era davvero bisogno di un nuovo live album degli
Opeth? Probabilmente no, ma a quanto pare la
Nuclear Blast ha opinioni diverse.
Dopo
"Lamentations" (2003),
"The Roundhouse Tapes" (2007) e
"Live In Concert At The Royal Albert Hall" (2010), è la volta del qui presente
"Garden Of The Titans", registrato in Colorado durante il tour di supporto a
"Sorceress", ultima fatica discografica dell'acclamata band svedese.
Come già segnalato in occasione del
live report della data milanese di due anni fa, gli
Opeth si confermano ottimi musicisti ma modesti intrattenitori:
Mikael Åkerfeldt è molto più a suo agio quando supportato dai compagni che quando lasciato solo davanti al microfono (tra un brano e l'altro è tutto un susseguirsi di parolacce e di battute scadenti). E non va meglio quando cerca di far cantare il pubblico (la strofa di
"In My Time Of Need" lascia basiti).
Parlando di cose belle invece, non si può non gioire della gustosa scaletta messa insieme dal quintetto - che pesca sapientemente dall'intero repertorio, tanto quello "estremo" delle origini con
"Demon Of The Fall" o
"Deliverance" quanto il più recente a base di
Led Zeppelin (
"Cusp Of Eternity") e
Deep Purple (
"The Devil's Orchard") - e dell'azzeccata produzione, molto "live", con tanto di chitarre "destra e sinistra" a evidenziare il senso di performance (anche se avrei preferito un
Joakim Svalberg meno "defilato", ma pazienza).
Rispetto alle "studio-version", la resa complessiva è pressoché identica: decidete voi se questo è un bene o un male.
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