In una chiaccherata di redazione di qualche giorno fa tutti concordavamo su un punto: quello che sta volgendo al termine è sicuramente stato l'anno del black metal per la grande quantità e qualità di proposte nuove, ritorni insperati e gradite conferme.
E non parlo solamente del "true" (termine che abbinato a qualunque genere mi fa sempre sorridere un po') black metal; l'abbondate marea nera ha abbracciato tutti i figli e figliastri del ceppo originario: epic black, black sinfonico, blackgaze, post-black, black atmosferico e così via.
In questi ultimi sottogeneri va a collocarsi il disco di cui parliamo, "
Wildlife" (
Throne Records), terzo della discografia del gruppo cileno
Lascar, in realtà progetto solista di
Gabriel Hugo che si occupa di tutte le partiture e vocals.
Se nel precedente "
Saudade" i temi principali erano il rimpianto, la nostalgia e la mancanza di ciò che si è perduto, in "
Wildlife" l'accento è sul senso di perdita, sulle incomprensioni con la Natura che la schizofrenica evoluzione dell'uomo ha comportato. Bellissimo in tal senso anche l'artwork pittorico (di cui non ho trovato l'autore...) che mi ha portato ad una lunga osservazione ed a dare la mia personale interpretazione: le mani di Madre Natura, rosse e ferite a sangue dal comportamento umano, che incessanti proseguono nel tessere la trama della vita.
La proposta musicale invece resta pressochè sulla falsariga dei precedenti lavori con una maggior attenzione al songwriting ed all'alternanza tra mid-tempos e parti più veloci, sempre lasciando la musica in primo piano e tenendo le parti vocali, le urla disperate e strazianti, come corollario per aumentare la carica emotiva dei brani.
Idealmente "
Wildlife" non è propriamente un concept ma durante il dipanarsi dei 6 brani, lunghi come si conviene ad una proposta del genere, vi è un continuo ritornare -a volte sottile ed appena percepibile, a volte più evidente- del tema armonico principale affidato alla melodia della 6 corde.
La musica fluisce varia, ora furente ora melodica, in un perfetto parallelismo con il comportamento schizoide tenuto dall'umanità.
Lo scopo di un disco così non certo è quello di esprimere rabbia o furia cieca, mi pare evidente, quanto piuttosto di smuovere sentimenti e sensazioni: il genere musicale suonato da
Lascar (non originale nè innovativo) questo promette e questo mantiene.
Se non vi interessa sintonizzarvi su queste frequenze altre migliaia di proposte saranno sicuramente più adatte a voi.
Lascar - "
The Disdain"