Al netto di un nome poco attraente, un logo orrido ed un paio di buoni dischi ma poco conosciuti forse anche per la bassa capacità promozionale della pur volenterosa Pure Legend, i finlandesi
Soulhealer sono sempre stati più che costanti, sfornando un album dopo l'altro di fattura validissima.
La fuorviante descrizione che include tra le influenze della band
Powerwolf e
Sabaton, accanto ai grandi classici
Maiden, Blind Guardian e Hammerfall, è per fortuna completamente fuori luogo, ma capiamo l'esigenza di questi poveri discografici che per attrarre un po' di attenzione devono citare le band - a mio parere terribili - che vanno tanto di moda ultimamente in territori classic metal.
Per fortuna i Soulhealer con questo modo di intendere la musica non c'entrano proprio per nulla, via tutta la plastica, via tutta l'apparenza ed il manierismo e largo a chitarre molto dronjakose sin dall'iniziale titletrack molto dokkeniana che ci ricorda vagamente "
Stronger than all": l'impatto potrebbe esserci con la voce di
Jori Kärki, dal timbro un po' nasale, ma come al solito poi ci si fa il callo ed anzi si finisce per amare queste ugole un po' particolare, così come sempre accaduto in passato per
Magnus Eriksson degli
Axenstar o
Lars-Göran Persson dei
The Storyteller e siamo immediatamente catturati dalle splendide linee vocali adottate dai nostri che si lasciano cantare in maniera così naturale e spontanea.
La magia procede subito con la successiva "
Through Fire and Ice" ed allora ci viene quel sorriso di chi ha capito che "
Up from the Ashes" funziona, funziona nelle melodie, nei riff, in tutto quanto: un heavy power metal con un retrogusto ottantiano, classe ed amore per le melodie (un po' di
Axxis? ma sì, ben volentieri!), ottimo gusti nei solos della coppia
Kuosmanen / Haikola, quest'ultimo appena entrato in formazione, e - cosa assolutamente da non sottovalutare - brani tutti ben differenziati l'uno dall'altro e con un "tiro" micidiale.
Non ridisegneranno i destini del metal, non inventano niente ma
CHI SE NE FREGA?Sono questi i dischi che ci riappacificano con un movimento classic/power che talvolta non riconosciamo più: per chi ama un metal sanguigno ma melodico, con un taglio ottantiano ma non nostalgico (a-la-Chevalier, tanto per dire), beh il nuovo Soulhealer sarà senza dubbio un ascolto più che gradito.
Senza alcun dubbio il loro album più maturo e riuscito!
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?