Il giudizio su questo album è assolutamente condizionato dalle dOOti della cantante... ma vorrei vedere voi, a non farvi condizionare! [cit. Max E. Coyote] Questo il commento del buon Max alla vista di Veronica Freeman, dotata (...sorry, mi è scappato!!) vocalist dei debuttanti
Benedictum.
Poi è venuto il momento di ascoltare il disco, ed "Uncreation" si è rivelato una delle migliori colonne sonore su cui aprire il 2006, se non per l'originalità della proposta musicale, sicuramente grazie alla veemenza e devozione alla fede metallica che ne sprigiona.
I Benedictum arrivano dagli States, per la precisione da San Diego, e con una vocalist come Veronica si fanno immediatamente "notare" ma anche sentire, grazie ad un Heavy Metal potente e roccioso, che molto deve a Judas Priest, Metallica, Metal Church, ma sopratutto al binomio Black Sabbath e Ronnie James Dio, e, infatti, tra gli undici brani in scaletta troviamo ben due covers, "Heaven and Hell" e "The Mob Rules". Ed è anche per questo che tra le nuove leve li vedrei bene affiancati ai validissimi Dream Evil, sopratutto nel caso di "Misogyny"; mentre Veronica può ricordare, riuscendo comunque a superarla per energia e solidità, Kimberly Goss dei Sinergy.
L'apporto di Jeff Pilson (Dokken, Dio) alla console, supportato da Tommy Henriksen (Warlock) riesce a dare al sound dei Benedictum una ventata di freschezza, evitando di condizionare il ruolo del tastierista Chris Morgan ed allo stesso tempo caricando parecchio le chitarre di Pete Wells.
L'album si apre con un messaggio "subliminale", di quelli incisi al contrario, ma giusto il tempo di abbozzare un sorriso che la titletrack si dipana rutilante, potente e massiccia, un indovinato punto d'incontro tra Black Sabbath e Judas Priest. La tensione resta alta con "Benedictum" (da notare il coro in latino) e la scandita "#4", proprio su quest'ultima sono davvero apprezzabili le parti corali e l'impiego delle tastiere, ma sopratutto la performance di un'indemoniata Veronica, che replica nel refrain della seguente "Misogyny", un altro gran bel pezzo, impreziosito pure dalle tastiere di Morgan e dalla chitarra di Wells. Ad una rocciosa e lineare "Ashes to Ashes" i Benedictum fanno seguire prima l'articolata "Wicca" e poi la loro interpretazione della grandiosa "Heaven and Hell". Un brano immortale, uno dei capolavori della scena Hard & Metal, che qui i Benedictum affrontano con disinvoltura e grinta, ma sopratutto senza mai sfigurare. Si riparte a testa bassa con la veloce "Them" e la più cattiva (tra Metal Chruch e Nevermore) "Two Steps To The Sun", che ci scortano sino alle atmosfere epiche di "Valkyrie Rising", una cavalcata metallica dove Veronica dà nuovamente sfoggio delle sue capacità vocali e dove alla chitarra troviamo uno special guest del calibro di Craig Goldy (per anni a fianco di Ronnie James Dio).
In conclusione del disco ecco infine "The Mob Rules", un'altra cover dei Black Sabbath, e qui il basso lo suona un altro musicista che ha suonato parecchio con R. J. Dio: Jimmy Bain. Forse si poteva evitare di piazzarne due su uno stesso album, un errore di gioventù, probabilmente legato alla passione e devozione del gruppo per la "storia del metal". E come dar loro torto!
[...The world is full of Kings and Queens who blind your eyes and steal your dreams, it's Heaven and Hell, oh well...].
Ed i Benedictum hanno una loro regina: quindi, abbiate cura di Veronica!
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?