Dopo l'uscita del cofanetto "The Outside World", i
Cripple Bastards proseguono i festeggiamenti per il trentennale della loro carriera facendo uscire il loro settimo album in studio
"La Fine Cresce Da Dentro" per
Relapse Records, e francamente è davvero difficile riuscire a trovare un modo migliore per celebrare l'importante traguardo: la nuova creatura di Giulio The Bastard e soci infatti è un concentrato di puro odio e rabbia grindcore, sublimata in 18 schegge impazzite pronte a lacerarvi la carne, che in 28 minuti di durata del disco riassume perfettamente lo spirito della band piemontese. I pezzi infatti sono per la maggior parte brevi e ficcanti in pieno stile hardcore/grind su cui Giulio vomita le sue liriche nichiliste, mentre la band devasta tutto tra riff nevrotici ed il blast beat furioso di Raphael Saini, ormai perfettamente integrato all'interno dei Cripple dopo l'abbandono di Al Mazzotti. Rispetto al recente passato il rifferama di Der Kommissar e di Wild Vitto mostra un gusto ed un uso più ampio di soluzioni dissonanti e riesce a stemperare l'aggressività dei pezzi con rallentamenti e partiture più cupe, senza per questo perdere in ferocia esecutiva e senza snaturare l'essenza e le intenzioni della band. "La Fine Cresce Da Dentro" è un lavoro dal piglio forse meno metal e più vicino alle origini prettamente punk dei Cripple Bastards, come anche la produzione ad opera di Fredrik Nordström (At The Gates, Dark Tranquility) sottolinea con dei suoni meno cupi e più grezzi e graffianti che in passato, adattissimi alla proposta musicale dei Cripple Bastards. "Non Coinvolto", "Nervi In Guerra", "Passi Nel Vuoto", "Crimini Contro L'Immagine" o "Narcolessia Emotiva" sono il manifesto di questa grandissima band che a 30 anni dall'inizio della sua carriera non ha perso un briciolo della sua furia iconoclasta e che ha continuato per la sua strada incurante delle critiche e delle mode del momento. Un vero monumento della musica estrema italiana.
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