Copertina 8

Info

Anno di uscita:2009
Durata:34 min.
Etichetta:Brutal Bands

Tracklist

  1. UNLEASH THE CARNIVORES
  2. ABOMINATION UNSEEN
  3. FED TO THE PIGS
  4. INCITEMENT TO MASS MURDER
  5. CRUCIFY THE IMPURE
  6. DEFLESH THE ABDUCTED
  7. OVER HER DEAD BODY
  8. FIELD OF THE IMPALED

Line up

  • Mike Majewski: vocals
  • Ruben Rosas: guitar, vocals
  • Chris Andrews: bass
  • Eric Park: drums

Voto medio utenti

Terzo episodio della saga discografica dei giganti del brutal americano Devourment. I freaks che grufolanti si beano a sguazzare in questo tipo di porcilaia musicale avranno ben chiara in testa l'importanza di questa band, che ormai un decennio esatto fa sconquassò la scena con quel "Molesting The Decapitated" che è diventato un capitolo essenziale per conoscere e capire l'universo dello slamming brutal.
"Unleash The Carnivore" è un album che ci consegna dei Devourment che in questi dieci anni non hanno rinnegato le proprie radici nè hanno apportato drastici cambi di rotta alla propria musica, ma che hanno lavorato di fino, limando e aggiustando qua e là il proprio sound. Bastano le prime note dell'iniziale "Unleash The Carnivores" per venire inondati dal dolce tepore che solo il brutal death metal può irradiare, ma subito si percepisce come qualcosa sia cambiato: innanzitutto ci si accorge di come i Devourment siano progrediti da un punto di vista meramente strumentale, soprattutto per quel che riguarda le parti di batteria che durante l'ascolto dell'album si rivelano molto meno "statiche" rispetto al passato, anche se non presentano le tipiche rullate che caratterizzano "Molesting The Decapitated". Il songwriting inoltre si è fatto più chirurgico, ficcante, parrossistico, pur mantenendo intatta l'alternanza tra momenti brutaleggianti e stacchi slam, sempre egregiamente sottolineati dal fiero grugnito di Mike Majewski, donando maggior respiro alle composizioni che rimangono sconsigliate a coloro dotati di orecchie di fata. Il macello si protrae per 34 minuti, durante i quali la melodia viene ridicolizzata, i ritornelli catchy vengono irrisi, gli assoli (che? che cos'è questa strana parola?) non sono nemmeno presi in considerazione ed il comune buon gusto musicale è una lontana chimera.
Chi ha lo stomaco ed il coraggio, si faccia avanti. Gli altri si limitino ad osservare da lontano con timore e rispetto "Unleash The Carnivore". GRUGRUGRU! UIIIIIIII!
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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