Ecco di nuovo gli
Skull Fist, con i canadesi che continuano con il loro viaggio all'interno della scena Heavy Metal, un percorso che era e resta caratterizzato da un approcio demodè, per quanto tormentato non solo dall'instabilità a livello di formazione, ma anche dai problemi di salute patiti dal loro leader e frontman,
Zach Slaughter.
L'opener "
You Belong to Me" ci rimanda direttamente ai precedenti lavori, "Head of the Pack" (2011) e "Chasing the Dream" (2014), propinandoci un Heavy Metal attaccato con le ventose alle sonorità degli anni '80, con un approccio molto simile a quello degli Enforcer e che continua a ricordarmi i danesi Witch Cross, arriva poi il momento della seguente "
No More Runnin", che lascia trasparire un feeling smaccatamente Hard Rock, che guarda più agli Scorpions e ai Dokken che ai Maiden o ai Saxon, peraltro il cantato di
Zach Slaughter si piazza quasi a cavallo tra Klaus Meine e Olof Wikstrand. Ed è proprio alternando e incrociando (come avviene lungo tutto il disco) queste due anime che sfliano via, direi in maniera piacevole e avvincente, le nove canzoni che compongono "
Way of the Road", un più che discreto lavoro, che conferma la bravura e soprattutto la convizione degli
Skull Fist, due aspetti che ho avuto l'occasione di potuto testare, e apprezzare, anche dal vivo.
Tuttavia restano sempre un piccolo passo indietro rispetto ai migliori esponenti della R.W.O.H.M.
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