Copertina 7

Info

Anno di uscita:2005
Durata:47 min.
Etichetta:Season Of Mist
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CROSS THE BAR
  2. UNTIL TOMORROW
  3. WIGSTAND
  4. BLUEPRINT SOUL
  5. THE DOWNSIDE
  6. SOUR TIMES
  7. HIBERNATION
  8. STRATA OF FEAR
  9. BONUS TRACK

Line up

  • Scott Jeffreys: vocals
  • Brian Shoaf: guitars
  • Shawn McCoy: guitars
  • Cary Rowells: bass
  • Stephen Shelton: drums

Voto medio utenti

I Confessor sono una di quelle formazioni cui spesso negli anni è stata attribuita l'importante, e forse a volte scomoda, etichetta di cult metal band. Questo status la band del Nord Carolina se lo è guadagnato nel corso degli anni novanta, in seguito alla pubblicazione dello storico e più che apprezzato disco di esordio intitolato Condemned. Uscito nel 1991 per la Earache, il disco in questione ha rappresentato un qualcosa di davvero unico e fondamentale, soprattutto per la particolarità di quanto musicalmente la band era stata in grado di proporre. Il Doom Metal dei Confessor è sempre stato qualcosa di più unico che raro, contraddistinto dalla spettacolare voce di Scott Jeffreys e dalla complessità di quello che musicalmente veniva proposto su quell'indimenticabile album d'esordio. Le atmosfere evocate dai Confessor e la predilezione per tempi distesi e tinte oscure hanno sempre spinto ad una classificazione nei canoni del Doom Metal, anche se questa definizione potrebbe a tratti risultare vincolate e troppo stretta per questa band. Dopo 15 anni e un paio di EP, di cui l'ultimo propiziatorio del 2004, finalmente i Confessor tornano sulle scene con un nuovo disco, Unraveled, in cui è possibile nuovamente sentire la grazia e la maestria di questa formazione di nuovo all'opera. Il sound generale non è di certo cambiato nel corso degli anni, forse leggermente appesantito e più orientato verso scenari Doom, ma sostanzialmente sempre ben riconoscibile nei classici standard che hanno fatto di questa band un culto. Come spesso accade in questi casi, è difficile dare un giudizio puramente oggettivo, difficile non fare confronti col passato o con quello che ciascuno avrebbe voluto sentire da un nuovo disco dei Confessor. La band non è certo tornata per innovare il proprio sound ma nemmeno per ripetersi in quanto già fatto nel passato; un passato decisamente presente in un sound sostanzialmente inalterato, riproposto in nuovo spolvero e con tutti gli attributi, a partire dalla bellissima voce di Jeffreys, fino al songwriting contorto e intrigante. L'ispirazione in tutto questo è presente, non certo in maniera tale da poter gridare ad un nuovo miracolo, forse schiacciata dal peso del passato, ma quello che più conta, per i fan della band, è poter avere tra le mani, dopo ben 15 anni, un nuovo disco dei Confessor.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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