Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:31 min.
Etichetta:Comatose Music

Tracklist

  1. SPLATTERPHOBIA
  2. SATANIC BARBECUE
  3. BLACK SHEEP TERROR
  4. TOMATOR
  5. NIGHTMARE CITY
  6. ROBOCORPSE II
  7. DEVOURED BY THE SAUCE
  8. BEYOND THE HOLY GROUNDS (TOMATO VERSION)
  9. STARING THROUGH THE EYES OF THE DEAD (CANNIBAL CORPSE COVER)
  10. BLOOD, KNIFE, MIRROR

Line up

  • Andrea Cipolla: guitars
  • Marco De Ritis: bass
  • Mario Di Giambattista: guitars
  • Southern Bastard: vocals

Voto medio utenti

Sono passati 10 anni da quando su queste stesse pagine recensii "Zombiefuck" dei romani Corpsefucking Art, oggi come direbbe Masini sono solo "un po' più ricco, più cattivo e più invecchiato" e sono ancora qui su Metal.it per recensire il nuovo "Splatterphobia", ennesimo capitolo della saga della band. I 34 minuti del disco ci offrono una sequenza di brani dediti al death metal più intransigente che vede tra i suoi mentori i Cannibal Corpse ed in generale il death metal a stelle e strisce di inizio anni Novanta. Nonostante le coordinate musicali siano ben note ai fan del gruppo, la vena musicale dei Nostri mostra di essere ispirata e fresca e permette ai Corpsefucking Art di mettere insieme nove brani decisamente godibili, tra sferzate di doppia cassa e blast beat e rallentamenti carichi di groove e dal tiro irresistibile. Il tutto condito da una vena citazionista davvero gradevole e da uno spirito ironico e goliardico che fanno della band romana una vera e propria mosca bianca nel serioso e truculento universo death metal: i riferimenti a film immortali come "Terminator" o "Robocop" e gli spezzoni tratti da pellicole come "Profondo Rosso" si sprecano, il tutto rivistato nell'ottica goliardica della band che in "Splatterphobia" propone brani dome "Tomator", "Robocorpse II" o "Blood.Knife.Mirror" che però musicalmente non hanno nulla da invidiare a band di grandissima fama e spessore e che dimostra che la band fa decisamente sul serio. Tra gli highlights del disco, oltre ai pezzi già citati, non si possono non menzionare anche "Splatterphobia" e "Satanic Barbecue", mentre la cover di "Staring Through The Eyes Of The Dead" dei Cannibal Corpse è un sentito e doveroso tributo alla band che musicalmente parlando è la principale influenza dei Corpsefucking Art.
Con "Splatterphobia" i Corpsefucking Art ritornano in grande forma: preparate i vostri timpani ad essere maciullati da Mr. Daisy e compagni.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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