Tyrmfar - Dialectic of Ego and the Unconscious

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:42 min.
Etichetta:MTAF Records

Tracklist

  1. CURSED ASCENT
  2. SUPREME JUSTICE
  3. OF ICE AND BLOOD
  4. WHERE THE SUN NEVER SHINES
  5. INNER DESTRUCTION
  6. A REFUGE FOR MY POISONED SOUL
  7. DYING IN THE DEPTHS
  8. THE STORM
  9. THE ILLIUSION OF CHOICE
  10. THE ALTAR OF THE DAMNED

Line up

  • Robin: vocals
  • Kèvin: guitars
  • Marc : guitars, bass
  • Quentin : drums

Voto medio utenti

Logo e parte della lineup: ecco gli unici cambiamenti che gli elvetici Tyrmfar presentano a 4 anni di distanza da quel gioiellino intitolato "Renewal Through Purification".
Il nuovo album, il terzo della carriera dei ragazzi rossocrociati, "Dialectic of Ego and the Unconscious" edito ancora da MTAF Records li spinge definitivamente sotto i riflettori ponendoli come serissimi contendenti sul cammino del "trono" della scena estrema continentale.

Il loro stile peculiare che combina death melodico e blackened death metal si è "raffinato" dal precedente lavoro e - pur senza perdere nulla della violenza e dell'impatto sonoro che ci si aspetta da un disco di genere - risulta più vario, sorprendente e fluido nell'ascolto.
Le canzoni contengono epicità, atmosfera, melodie furenti, riffs spietati e laceranti, groove, parti vocali profonde ed aggressive ricordando ora i maestri Dissection (la bellissima "Inner Destruction"), ora i primi In Flames ("Refuge For My Poisoned Soul") e Dark Tranquillity ("Where The Sun Never Shines").
Il grande lavoro delle due chitarre viene esaltato e sorretto dall'incredibile sezione ritmica che vede il punto di forza nell'incredibile drumming di Quentin, un vero martello di precisione e potenza.
I Tyrmfar suonano potenti, epici e moderni senza le ruffianerie che spesso i "modernismi" a tutti i costi si portano dietro e questo è un grandissimo merito.
Persino nell'immancabile brano strumentale "The Storm" dimostrano la loro maturità, risultando convincenti anche senza il growl cavernoso di Robin Délèze.

A tal proposito rilevo che forse - ma trattasi di minuzia - il timbro vocale del 28enne svizzero ha pochissime variazioni durante tutti i 42 minuti dell'album, non regalando picchi particolari che avrebbero reso davvero memorabile "Dialectic of Ego and the Unconscious".
Ma credetemi, già così siamo su livelli di eccellenza assoluta nel genere, ed ancora una volta il metal estremo dimostra di essere in ottima salute ponendosi - a mio avviso - come il vero traino di tutta la musica "dura".

Nota a margine:
se tre indizi fanno una prova - come comunemente si usa dire - ormai abbiamo la certezza che il colore BLU nell'artwork di copertina è garanzia di grande musica!

Tyrmfar - "Inner Destruction"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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