Quanto dolore può sopportare un uomo, quanta sofferenza può albergare nel suo animo prima di venirne sopraffatto?
Nel caso di
V. Wahntraum, meglio noto alle cronache spesso come
J.J., deve essere moltissimo vista il suo continuo raccontarlo in musica negli Harakiri for the Sky ed in questo suo solo project
Karg di cui parleremo in queste righe.
Non è bastata al nostro la pubblicazione quest'anno (con gli HFTS) di un buonissimo disco come "
Arson", ha voluto dare ancora sfogo alla propria disperazione dando alla luce "
Dornenvögel" (
Art of Propaganda).
Nota curiosa:
Karg in tedesco significa "sterile", termine che ben inquadra la vena nera di
J.J. ma non la sua musica.
"
Dornenvögel" tocca ancora le corde ed i colori plumbei che avevamo lasciato nell'ultimo "
Weltenasche" andando ancora più in profondità.
La durata del disco è importante, attestandosi sui 76 minuti(!) per otto tracce, proprio per non lasciare niente di inespresso, per non risparmiare nemmeno un grammo del dolore e del mal di vivere che
Karg traduce in musica.
Già solo scorrendo i titoli (con l'ausilio prezioso di un traduttore online, per chi non mastica il tedesco ed il francese) si avverte la pece che riveste il mondo di
J.J.: "
Drangsal" (Tribolazione), "
Meine Freiheit war ihr Tod" (La mia libertà era la sua morte) o "
La tristesse durera toujours" (la tristezza durerà per sempre) mi paiono abbastanza espliciti.
E poi c'è la musica, vera protagonista del platter: immanente, incombente, padrona della scena appoggia forse maggiormente che in passato sul lavoro delle chitarre che intessono trame ora gelide ora insopportabilmente malinconiche nella loro melodia straziante.
In ogni brano c'è un pezzo dell'anima tormentata dell'artista perciò accanto ad ariose partiture post-rock (sicuramente omaggio agli HFTS) seguono sfuriate black implacabili (ascoltare la meravigliosa e lunghissima opener "
Drangsal"a tal proposito), dopo delicati, eterei dialoghi tra voci femminili sussurrate ed arpeggi sognanti la disperazione dello screaming del vocalist unito al tremolo picking serrato riveste nuovamente di nero il mondo ("
Petrichor" o
"L'apelle du vide").
Tutte le tracce inoltre sono caratterizzate dal suono incredibile delle 6 corde che, ora in tremolo, ora con profondi riverberi e chorus, ora pulite e dal mood acustico grazie ad una masterizzazione ed un mixaggio eccellente fanno da architrave per l'intero lavoro.
"
Dornenvögel" è un disco disperatamente nero ammantato di struggente melodia, è l'anima depressa di un dotatissimo musicista gettata nei solchi di un cd, è musica seria per chi ama trovarsi solo con le ombre del proprio essere in una gelida notte invernale.
Superfluo l'invito a farlo vostro: se siete arrivati fin qui una decisione l'avete già presa; piuttosto pregate che il 2018 non finisca mai....
Karg - "
Dornenvögel" (full album)
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