Firmo è
Gianluca Firmo, già
mastermind dei Room Experience (dopo l’eccellente debutto del 2015, attendiamo con ansia il secondo lavoro di quest’avvincente “supergruppo” …) e oggi impegnato in una produzione discografica in “prima persona”, supportato nell’impresa da amici e collaboratori di comprovata e affidabile competenza esecutiva (da
Davide "Dave Rox" Barbieri a
Mario Percudani, passando per
Paul Laine).
Masterizzato da
Roberto Priori (Danger Zone, Raintimes, Wheels Of Fire) nei suoi PriStudio di Bologna e pubblicato dalla valente
Street Symphonies Records, “
Rehab” è un lavoro confezionato con estrema cura ed eleganza, in cui le ben note capacità di scrittura del nostro si manifestano attraverso la sua voce forse non straordinariamente “appariscente” ma di sicuro pregna di emotività e tensione espressiva.
Forte di un
background artistico ispirato da notabili del calibro di Bon Jovi,
Bryan Adams,
Aldo Nova e
Tim Feehan, il programma si snoda tra
pathos e spigliatezze, esordendo con un
trainer di lusso come “
A place for judgement day”, in grado di conficcarsi nella corteccia cerebrale dell’astante fin dal primo contatto.
L’accattivante “
Heart of stone” continua a blandire i sensi, mentre tocca alla
ballatona Bon Jovi-
esca “
Shadows and lights” completare l’opera di soggiogamento, rivelando pienamente l’emotività spontanea e intensa dell’autore e interprete del brano.
La solarità di “
Maybe forever”, pur parecchio gradevole, non incide più di tanto nell’economia dell’albo, cosa che invece fanno "
No prisoners”, grintosa e
anthemica, la vellutata e sentimentale "
Didn't wanna care” (contraddistinta dal raffinato
sax di
Alessandro Moro) e "
Unbreakable” che fornisce un nuovo apporto di salutare energia al ricercato percorso armonico del disco.
E’ ancora il Bon Jovi più “cantautorale” ad alimentare “
Don't dare to call it love” e la
rootsy “
Cowboys once, cowboys forever”, preludio a una pulsante e positiva
title-track e a un epilogo soffice, introspettivo e avvolgente, garantito dalla toccante “
Until forever comes” e dall’elegiaca “
Everything”.
“
Rehab” è un bellissimo esempio di
rock adulto contemporaneo, che consolida il nome di
Firmo tra i protagonisti “emergenti” della scena melodica, collocandolo in particolare tra la ristretta cerchia di quegli artisti che anche senza tanti “sensazionalismi” sanno raggiungere le profondità dell’animo umano.
P.S. Gianluca, per il tuo esordio da solista mi sarei aspettato una
cover di “
I like Chopin” … peccato che non ci sia!
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