Sono sempre felice di recensire band italiane dedite alla musica estrema, se poi si parla di un debut album di melodeath al servizio di un concept la mia soddisfazione e le mie attese crescono esponenzialmente.
Il giovane combo
Manam, nato nel 2017, grazie alla nostrana
Rockshots Records mi offre la possibilità di appagare la mia (inesauribile) sete di novità pubblicando "
Rebirth of Consciousness".
Leggendo sulla loro pagina facebook si può notare come i nostri citino Opeth, Wintersun, Arch Enemy, Gojira tra le loro influenze musicali e temevo che in un disco di debutto vi fossero più che semplici ispirazioni: fortunatamente i
Manam hanno dimostrato grande intelligenza tenendosene alla larga e ricercando quanto più possibile un loro stile proprio.
Un altro punto a loro favore ai miei occhi è stato il non puntare - come moltissime altre band anche più blasonate hanno fatto, stanno facendo e faranno - sulla presenza femminile nella lineup della (brava) chitarrista
Fabiola "Sheena" Bellomo.
"
Rebirth of Consciousness" racconta in 9 tracce per poco più di 45 minuti - e la ridotta prolissità è un bene - la ribellione della razza umana contro la stirpe aliena che regna sovrana. I brani, tra i quali non abbiamo una vera e propria canzone memorabile, hanno il pregio di avere un riffing vario e d'impatto frutto dell'ottima intesa tra la
Bellomo e
Marco Salvador, chitarra solista e vocalist dei
Manam. Buona anche la prova della sezione ritmica
Montipò/De Cesero che, pur senza strafare, garantisce sostegno e tiro costante per tutto il lavoro.
Anche le orchestrazioni e le parti corali, nelle quali ho ravvisato un vago accenno ai Wintersun più recenti, non sono mai ridondanti o eccessive; ho trovato invece superflue e non perfette foneticamente le parti narrate in "
A Raw Awakening" e nella conclusiva "
Sahara" come purtroppo non mi ha soddisfatto la prova delle due voci
Salvador e
Montipò specialmente nelle sezioni pulite.
Le quali, pur essendo gradevoli, mancano di profondità e di quel vibrato che contribuisce a dare quel quid in più ai brani; anche le harsh vocals suonano troppo perfettine e poco cattive in molti frangenti.
"
Rebirth of Consciousness" più che un disco melodic death dopo svariati ascolti mi sembra più espressione di un power metal di scuola teutonica con voci growl e numerose armonizzazioni di chitarra tipicamente heavy metal; intendiamoci, l'unica divisione veramente importante è tra buona e cattiva musica, il resto è dibattito da bar.
Luci ed ombre in definitiva per questo debutto della band tricolore ma, data la verde carta di identità e le qualità mostrate, penso si possa contare sui Manam nel prossimo futuro per avere del buonissimo metal.
Manam - "
Supernova"
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