Ne è passato di tempo da quel demo omonimo che recensimmo proprio qui sulle pagine di Metal.it ben 15 anni fa...
Eppure i lucani
WALKYRYA non hanno mai mollato di un centimetro, anno dopo anno, miglioramento dopo miglioramento, che ha portato al debutto discografico nel 2013 con "
End Line". Ci sono voluti ben 5 anni per ascoltare il suo successore ma grazie alla
Time to Kill Records esce nel 2018 questo "
The Invisible Guest", indubbiamente la prova più riuscita e matura della band capitanata dal singer
Vincenzo Santopietro che nel frattempo ha subito diversi cambiamenti di lineup, tra tutti quello dell'altro membro di lunga data
Donato Gallicchio ed il cambiamento di strumento di Aran Morion dalla batteria al basso.
"
The Invisible Guest" è un disco di heavy metal dannatamente roccioso, che fa dell'impatto e delle melodie i suoi punti di forza, passando con disinvoltura a soluzioni dotate di molto groove ad altre in cui si evidenza maggiormente la tradizione di scuola classica dei Walkyrya, ad altre ancora in cui la scuola thrash old school si fa largo nelle influenze della band di Potenza (e come poteva essere altrimenti...), con echi di
Testament, Pantera e Metallica del Black Album.
Paradossalmente ma ci può stare dato che i Walkyrya se ne fregano e certo "The Invisible Guest" non è uno "spotify album", i brani migliori presenziano nella seconda metà del lavoro, ovvero "
Evil Clown" ed "
Out of Brain", dove peraltro il buon Vince canta con una distorsione vocale meno netta e meno tendente al growl, quasi una sorta di
Chuck Billy ante "
The Gathering", che convince in maniera ancor maggiore e che consigliamo di adottare in maniera ancor più estesa.
Bravi ed inossidabili, i
Walkyrya non deludono consegnandoci un altro lavoro di heavy metal suonato con passione e lealtà.
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