Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:non disponibile
Etichetta:Pride & Joy Records

Tracklist

  1. THE ENDLESS
  2. BIRTH
  3. DREAM
  4. DESIRE
  5. ALONE
  6. DESTINY
  7. HIDDEN INTO A DREAM
  8. DESPERATION
  9. DELIRIUM
  10. DESTRUCTION
  11. THE AWAKENING

Line up

  • Angela Di Vincenzo: vocals
  • Andy Menario: guitar, keyboards
  • Michele Raspanti: bass
  • Nicola Corrente: drums
  • Andrea Ciccomartino: male vocals on “Dream”
  • Christian Ice: additional keyboards , electronics, loops
  • Gabrielle Chiararo: narrator on “The Endless” and “Desire”
  • Marco Roberto Capelli: introduction

Voto medio utenti

E’ opinione diffusa, suffragata dai fatti, che generi musicali molto inflazionati, ormai sprofondati nella mediocrità e saturi di ovvietà, debbano fatalmente “implodere” su loro stessi per sfuggire all’estinzione e rinascere a nuova vita. E’ successo con l’hair-metal, il power, addirittura con il grunge ed era inevitabile che ciò accadesse anche con il metallo gotico /sinfonico, costretto a cercare nuovi stimoli e contaminazioni allo scopo di risorgere dal declino in cui era sprofondato.
Tra i gruppi che hanno cercato costantemente una “via” personale all’interno di questo frequentato calderone stilistico si segnalano sicuramente i capitolini Secret Rule, una formazione che (anche per “filiazione” con Martiria e Kyla Moyl, band di valore non adeguatamente gratificate dalla considerazione del pubblico …) seguo dagli esordi e che oggi, con il nuovo “7 Endless”, raggiunge probabilmente la pienezza della maturità espressiva, contribuendo fattivamente a quello sviluppo del settore che molti musicofili auspicavano.
Ispirato ai personaggi della graphic novelThe Sandman” di Neil Gaiman, il disco omaggia il grande scrittore e fumettista britannico non solo sul piano squisitamente narrativo, arrivando in qualche modo ad attuare un analogo sfruttamento creativo di settori “merceologici” di grande popolarità.
Così se Gaiman attinge a fantasy, horror e supereroi per trasportare il lettore in un universo cangiante, enigmatico e inebriante, i Secret Rule s’impegnano nel fornire una diversa interpretazione dei suoni “gotici” trasformando l’ascolto in un’esperienza assai coinvolgente e immaginifica, capace di andare oltre i crismi del settore pur rispettandoli.
Il metal delle strutture portanti e dei solos Martiriani di Menarini, il pop di alcune melodie e dei ritornelli e le atmosfere oscure e decadenti si fondono in un’entità artistica magari non propriamente “rivoluzionaria” eppure molto appagante, grazie innanzi tutto a uno spiccato gusto espressivo, in grado di assimilare svariati linguaggi sonori senza per questo snaturarne le peculiarità.
Una cultura ricca e multiforme costituisce verosimilmente l’addendum nodale per edificare frammenti in note veramente intensi, a cominciare da una “The endless” intrisa di una grandeur “familiare” e tuttavia armonicamente parecchio adescante.
Si prosegue con la trazione sferragliante di “Birth”, mentre è la successiva “Dream” (a cui contribuisce Andrea Ciccomartino dei Graal) a ostentare al meglio le attitudini “ibridative” dei nostri, capaci di mescolare con sagacia ruffianeria e tensione sensoriale.
Con la conturbante “Desire” il clima si scurisce arrivando a lambire i territori power/gothic, ”Alone” conquista per un’abile gestione degli stereotipi e “Destiny” è una “botta” di pura adrenalina metallica, adattissima all’esecuzione “dal vivo”.
La linea melodica electro-celtica (?!?) di“Hidden into a dream” è un altro esempio di versatilità, al pari della contagiosa "Desperation”, la dimostrazione di come una ricetta possa funzionare egregiamente anche con il dosaggio (sapiente) d’ingredienti molto “diffusi”.
Delirium” è il suo vigoroso spleen emotivo prosegue nell’opera di soggiogamento e se “Destruction” piace senza sorprendere, tocca a “The awakening” ridestare prepotentemente l’attenzione, rievocando quei trascorsi folk di Angela Di Vincenzo e Andy Menario che meriterebbero, visti i suggestivi risultati, un’applicazione più estesa.
Nella convulsa scena discografica contemporanea, asfissiante e disorientante, ritengo quello dei Secret Rule un nome su cui poter contare per il presente e il futuro del genere, adatto anche a chi non dà troppa importanza alle “etichette” e nella musica cerca “solo” emozioni cardio-uditive importanti.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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