Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:non disponibile
Etichetta:Listenable Records

Tracklist

  1. GIMME LOVE
  2. HOLD ONTO WHAT YOU GOT
  3. HOW DO YOU DO IT
  4. SORRY BABY
  5. THE WAY YOU MAKE ME FEEL
  6. IT’S ALRIGHT
  7. LONG LONG DAY
  8. WOMAN

Line up

  • Rusty [vocals]
  • Pete Robinson [guitar and vocals]
  • Alex Raunjak [bass guitar]
  • Brett Wood [guitar and vocals]
  • Davey Porter [drums]

Voto medio utenti

Con un monicker mutuato dagli Electric Lady Studios, dove il grande Hendrix ha suonato, cosa ci si poteva aspettare?
Un album Rock? Blues? Metal?

Beh, gli Electric Mary hanno fatto di più, hanno realizzato un album (quasi) perfetto, posto che la perfezione non esiste
"Mother" non è rock, non è blues, non è metal ma è tutto questo messo insieme, un fiume di riff incandescenti come lava, sporchi, sanguigni, elettrizzanti.
La musica del combo australiano scuoterà dal profondo ogni rocker che si rispetti, impossibile non apprezzare le ritmiche di pezzi quali "Gimme Love" un hard rock con un groove semplicemente irresistibile, o "Hold Onto What You Got" in grado di spazzare via decine di canzoni hard rock con la sua melodia suadente, "How Do You Did It" è una ballad elettrica sporca che puzza di fumo e whiskey, con la voce roca di Rusty Brown a dettare le danze, "Sorry Baby" ha un arpeggio che i Led Zeppelin si mordono le mani per non aver composto, con un assolo che trasuda passione, "The Way You Make Me Feel" è un rock'n'roll scatenato che unisce riff pieni di groove a velocità, "It's Allright" ha una linea melodica "sonnecchiante" ma è come lava che ribolle sotto le ceneri e che esplode nel chorus ruffiano di Kissiana memoria, le chitarre ruggiscono tra riff cadenzati, potenti e solos ficcanti e grondanti di blues, "Long Long Day" è lenta col suo incedere vagamente psichedelico che rende l'atmosfera del brano "sospesa" e col finale caratterizzato da un lungo, sofferto assolo ricco di effetti e wah wah, a chiudere la hard-bluesy titletrack che trasuda groovy southern rock da tutti i porti col finale in crescendo
Un disco snello, veloce ( solo 8 canzoni ), di sanguigno r'n'r che vi "costringerà" a schiacciare il tasto play ancora e ancora ...

Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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