Esordio sulla lunga distanza (si fa per dire, l'album è di 37 minuti) per i
Musta Risti, band finlandese dedita ad uno stoner dalle forti tinte heavy rock, con all'attivo un EP datato 2015. Totalmente cantato in lingua madre, l'album parte con un energico
Peto (lo so, non ho resistito...ovviamente il titolo è in finlandese!), brano dalla breve ma intensa durata che ci lascia apprezzare la particolare voce del cantante
Einari Toiviainen, capace di salire di tonalità in pieno stile heavy metal.
Non solo
Fu Manchu e Orange Goblin per i funambolici finlandesi, capaci di alternare brani pesanti come macigni come le pachidermiche
Tula Esiin Tuho e
Kaaoksen Lapset a pezzi tipicamente debitrici dell'heavy metal che fu. In
Moottoriritari fanno capolino in maniera neanche troppo timidamente i primissimi
Maiden, soprattutto nella costruzione di certe melodie (come nel finale dell'ultima traccia) e guitar solo al fulmicotone.
Musta Risti che non hanno paura di osare a costruire brani più complessi, senza andare troppo a seguire i dettami del genere di appartenenza, con cambi di tempo, umori e melodie all'interno di un singolo pezzo. A rendere ancora più particolare questo connubio di stoner, rock, blues, metal e doom c'è, come detto prima, l'ottimo e mai scontato cantato in finlandese, che da al disco una freschezza non comune.
A conti fatti i Musta Risti si presentano con un godibilissimo album per gli amanti delle sonorità, un ottimo esordio che fa ben sperare per il futuro!
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