Se dovessimo assegnare la palma del gruppo più sottovalutato del Thrash Metal made in Usa, dovremmo dire
Flotsam & Jetsam senza ombra di dubbio
La band di Phoenix è una sorta di anomalia nel panorama Heavy, "
Doomsday For The Deceiver" il seminale debut del 1986 che raggiunse la posizione n 6 di Kerrang!, ha paradossalmente segnato l'apice del gruppo e l'inizio della sua caduta
Il loro melodic-thrash è stato messo in ombra da tanti altri gruppi, anche con minori capacità, ma baciati da quella fama che invece ha sempre deriso la ex band di Jason Newsted che ora ci riprova con questo "
The End Of Chaos", un album di grande valore e potenza
Guidati da una delle migliori ugole metal in circolazione (
Eric "AK" Knutson ricorda un pò un
Ronnie James Dio in versione thrash), il combo americano ci riporta ai fasti degli '80 con 12 canzoni che uniscono l'immancabile melodia con riff grintosi ed efficaci, chorus dannatamente contagiosi ( "
Prisoner Of Time") , "
Control", "Demolition Man" e "
Unwelcome Surprise" settano le tonalità su uno speed-metal dominato da melodie "dual-axe" che ricordano i Maiden e i Judas, "
Prepare For Chaos" ha qualcosa degli Exodus nel chorus ma il bridge pre-chorus trasuda melodia da tutti i pori, "
Slowly Insane" ha la carica di una molla pronta a spaccarvi la faccia col suo riffama micidiale e con un solos nel quale le note scorrono alla velocità della luce senza perdere un'oncia in precisione , potenza e melodia, "
Snake Eye" è martellante e vi trascinerà via con la sua velocità, è come se la rudezza dei Motorhead avesse incontrato la classe dei Metallica e dei Megadeth
"
The End Of Chaos" è un album heavy metal al 100% e la conclusiva , velocissima "
The End" rappresenta la summa del F&J sound targato 2019, una band che unita e compatta non fa prigionieri. L'album scorre via come una scheggia, non solo non ci sono cali di tensione, ma tutte le tracce hanno un qualcosa da dire, scordatevi fillers o simili, qui ci sono solo 12 proiettili di speed-thrash che vi faranno cantare e fare headbanging allo stesso tempo. Le chitarre sono dominanti e sciorinano riff potenti, twin solos e un muro di suono a dir poco impressionante, supportate da una base ritmica al fulmicotone, precisa e potente con un plauso al lavoro di batteria del bravissimo Ken Mari.
Non lasciatevelo sfuggire, compratelo a scatola chiusa, e se il Thrash continuerà a pulsare vivo sarà anche grazie a band come i F&J e a dischi come questo!
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