Si riaffacciano su queste pagine i
Mary Brain, alle prese con la loro terza uscita discografica, che si presenta con un curato digipack e soprattutto supportata da una proposta musicale di tutto rispetto.
"
Light After Dark", uscito per la
Valery Records, ci consegna, infatti, una band che ha continuato a evolversi sino a tagliare il cordone ombelicale dalle precedenti (peraltro inevitabili) influenze a favore di un songwriting personale e spunti interessanti. Fa anche piacere ritrovare al microfono il cantante
Matteo Vicenzi, che pareva essersi allontanato dai
Mary Brain subito dopo l'uscita di "
Regression of Human Existence" (2013) e che ha così ricomposto il quartetto che già si era ben districato in occasione dell'appena citato album d'esordio e del precedente EP "Pay for Your Sins" (2009), sempre in compagnia di
Andrea La Piccirella (chitarra),
Nicola Palma (basso) e
Andrea Ferrari (drums). Al fianco di un’ancora evidente approccio Hard & Heavy, i
Mary Brain piazzano sonorità più Rock e Dark, che spaziano da quelle quasi easy listening ad altre distorte, e lo fanno più che bene, evitando quell'effetto puzzle che si avverte talvolta in tentativi simili. Ecco che così non stupisce la presenza di una aggressiva "
Devastation" che scavalcando la tribale "
The Ogre" va a fare coppia con una "
Letter to Heaven" largamente acustica e intimistica, oppure dopo la ruvida e incalzante "
Sentenced to Death" incappare nella teatrale "
Buried Alive", a mio parere l'episodio più rappresentativo di "
Light afte Dark".
I meriti dei quattro musicisti modenesi vanno estesi anche alle performance individuali con un plauso a
Andrea La Piccirella, autore di una bella prova versatile e sempre efficace soprattutto a livello di assoli (come su "
Gethsemane"), e anche a
Matteo Vicenzi, in grado di dare alla sua voce svariate sfumature (vedi la già citata "
The Ogre" o nei quasi dieci minuti della conclusiva titletrack), anche se qualche appunto glielo si potrebbe rivolgere quando deve salire di tonalità.
Sapersi evolvere senza perdersi non è da tutti, i
Mary Brain sembrano esserci riusciti, presto vedremo dove la loro volontà saprà portarli.
Metal.it
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