L'opera di destrutturazione del black metal che i norvegesi
Drottnar avevano iniziato con i loro precedenti album, "Welterwerk" del 2006 e
"Stratum" del 2013, prosegue con il nuovo
"Monolith", sempre rilasciato come i precedenti dalla
Endtime Productions, lavoro che raccoglie i brani dei tre EP Monolith I, II e III pubblicati tra il 2017 ed il 2018 più altri tre brani inediti scritti per l'occasione.
Il terzetto di Fredrikstad accentua sul nuovo album la componente tecnica della sua proposta e si cimenta in una serie di composizioni cervellotiche, oscure ed angoscianti che sembrano non seguire una direzione particolare ma che, invece, sono perfettamente bilanciate nelle loro gelide dissonanze, nei loro tempi dispari e nella loro esasperata ricerca di traiettorie sorprendenti.
"Monolith" non è assolutamente un classico album di metallo nero.
La preparazione dei tre musicisti è semplicemente spaventosa e la loro musica quanto di più distante dal "classico" black metal sebbene, e questa è una nota di gran merito, essa sia oscura sino al midollo e certamente inquietante molto più di tanti album che, invece, al genere appartengono di diritto.
Chiaramente questo non è un lavoro semplice da ascoltare e da capire: gli ascolti necessari per decifrarne ogni passaggio devono necessariamente essere molteplici e attenti, l'inclinazione da parte dell'ascoltatore verso le strutture complesse deve essere scontata così come si deve essere disposti ad accettare una proposta durissima, apparentemente priva di melodia, contorta e, in ultima analisi, straziante.
Se si hanno tutte queste caratteristiche, se si ha tempo, se si apprezza davvero chi della ricerca sonora fa la sua filosofia, allora
"Monolith" non potrà che piacere ed affascinare per il suo essere alieno rispetto a tutto quello che lo circonda e per la sua atmosfera così oscura e "confusa" che vi porterà lontano in un vortice di ossessioni e vividi contrasti.
Per quanto possa valere il mio giudizio, questo è il terzo centro di fila per un gruppo assolutamente unico e contraddittorio che sa centellinare le sue uscite discografiche, parliamo di solo 3 album di lunga durata in oltre vent'anni di storia, ma che quando decide di rilasciare qualcosa non lo fa per caso.
Destabilizzanti!
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