Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:58 min.
Etichetta:Steel Cartel Records

Tracklist

  1. INVADERS FROM THE SKY
  2. BULLETS FOR THE DAMNED
  3. WHEN THE LAST SCREAM FADES
  4. WRATH OF ASGARD
  5. THE CAUSE
  6. KING OF THE MONSTERS
  7. THE PIT SHOWS NO MERCY
  8. SONIC SUICIDE
  9. FLY OR DIE
  10. LUST OF THE BLADE
  11. SPEED TO BURN
  12. THE THREE TREMORS [BONUS TRACK]

Line up

  • Sean Peck: vocals
  • Harry Conkli: vocals
  • Tim Owens: vocals
  • Dave Garcia: guitars
  • Casey Trask: guitars
  • Alex Pickard: bass
  • Sean Elg: drums

Voto medio utenti

Se un cantante è ottimo, tre ottimi cantanti fanno di un disco, un capolavoro?
Molto più facile che finisca tutto in vacca. O forse no?
Vediamo di fare chiarezza.


The Three Tremors è il debutto tanto atteso e tanto sbandierato (il primo pezzo è stato rilasciato lo scorso settembre) della, come chiamarla? super-ultra-fuckin'-screamin'-metal-machine composta da quegli straordinari cantanti che rispondono al nome di Ripper Owens, Harry Conklin e Sean Peck. Se non sapete chi siano non siete miei amici e non vi meritate di stare su queste pagine, andate a studiare! *

Dicevo, non si sa se questa uscita sarà la prima di una serie di album sotto questo moniker o rimarrà un'esperienza isolata, quello che sappiamo è che il gruppo è nato da un'idea di Sean Peck e si è concretizzato con l'apporto musicale dei suoi compagni nei Cage.

La prima sensazione, approcciando il disco, è quella di salire di corsa su un treno già partito. Premendo play, si ha l'impressione che "Invaders From The Sky" sia già iniziata, il cantato parte subito e le ugole si alternano su una base di power metal non disprezzabile, ma non si ha una filo del lavoro perché, appunto, si inizia in corsa, senza un minimo di introduzione, c'è urgenza di andare, dove non si sa. E non è l'unico pezzo così. Apertura davvero pessima.

Non vi farò un track by track, vi basti sapere che la musica proposta è un metal tardo-priestiano con venature power, con pochissime variazioni e molto simile a quello degli ultimi Cage, quindi doppia cassa a manetta, palm mute come se piovesse, riffing semplice e tirato, ritmi sostenuti o velocissimi. Una base "standard" e quadrata insomma, che serve da tappeto per mettere in mostra le qualità dei nostri tre screamer di razza.
Ma, come ampiamente preventivabile, la congestione di urla altissime e linee vocali sovrapposte spesso ammazza il disco invece di esaltarlo. Non è per forza una gara a chi ce l'ha più lungo, ma si tratta di una gestione vocale forse sbagliata.
A mio parere, sarebbe stato molto più sensato dividere le strofe tra i cantanti, lasciare un po' di respiro, porzionare con senno le canzoni da destinare a ciascuna ugola, per evitare questa orgia sonora. Anche perché, come dicevo, la musica è molto "monotematica", ha davvero poche variazioni e strati di voci non aiutano a ricordare le canzoni.

Non è un disastro eh, qualche brano è anche ben riuscito, come la epicheggiante "Wrath Of Asgard", pezzo non troppo veloce, abbastanza coinvolgente, in cui le voci sono ben amalgamate. Oppure la sostenuta "The Cause", ben costruita e che permette di percepire potenza vocale e strumentale, o ancora il riffing aggressivo di "Lust For The Blade". Però è un po' pochino per esaltarsi. Con il "materiale" a disposizione si sarebbe potuto ottenere ben altro risultato.

La curiosità di sentire cosa hanno combinato  immagino l'abbiate, ed è giusto che proviate ad ascoltare questo disco. Immagino però che tutto finirà presto in un "avanti il prossimo". Almeno, per me è stato così.



*Tim “Ripper” Owens (JUDAS PRIEST, ICED EARTH, DIO DISCIPLES), Harry “The Tyrant” Conklin (JAG PANZER, SATAN’S HOST, TITAN FORCE) e Sean “The Hell Destroyer” Peck (CAGE, DENNER/SHERMANN, DEATH DEALER).
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 gen 2019 alle 15:53

mah -__-

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