ALLARME SPOILER: recensione destinata solo ed esclusivamente agli amanti del pornogoregrind.
Con una copertina che prende allegramente per i fondelli quella arcinota dei
Led Zeppelin, i coprofili transalpini
Defecal of Gerbe pubblicano tramite
XenoKorp un doppio cd che riassume la loro essenza musicale raccogliendo, oltre a materiale inedito, i brani finiti nelle pubblicazioni con altre band affini e quelli del demo
“Discolocauste” del 2007.
Oltre alla già citata coprofilia, è l’ironia a farla da padrone nei testi dei cugini d’oltralpe: come non sorridere alla lettura di titoli quali “
Sublime inspecteur Derrick Decomposition”, “Abbath Loves Friskies”, “Règles in Blood” o “Madame Richard in the Land of Fist”?
Però ci tocca anche parlare di musica, e qui bisogna esser sinceri: i
Defecal of Gerbe sono piuttosto ripetitivi.
In tutti i brani che compongono “
Mothershit” c’è sempre il cantato alternato urla punkeggianti/grugniti, ed in entrambi i casi risulta completamente incomprensibile. Le canzoni ricalcano quasi sempre lo stesso schema e riescono a trasmettere qualcosa solo quando la smettono di essere eccessive e puntano a qualche riff più ricco di groove.
Il problema maggiore, secondo me, è dato soprattutto dall’elevato minutaggio del cd: quarantaquattro minuti sono davvero una eternità, specie quando dopo venti hai già detto tutto. Più volte intendo.
Senza arrivare a citare come esempio band più talentuose come
Dead Infection, Regurgitate, General Surgery, Machetazo o Haemorrhage, qui siamo lontani anche da acts quali
Pathology, Mixomatosis, Torsofuck o Disgorge, per questo motivo mi sento di consigliare l'ascolto di "
Mothershit" solo ed esclusivamente agli aficionados.
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