Grazie all’etichetta
Prophecy le nuove generazioni, ma anche quelle un po’ più invecchiate col black metal di alta qualità, possono godere di un sottobosco che, bisogna ammetterlo, si è dimostrato un baluardo per la musica estrema in questo nuovo millennio. La scena è quella americana, in particolare californiana, terra solare e edonistica, assolutamente lontana dall’iconografia e dalle atmosfere del tanto amato black, che però fa rima con una stregua di grandissimi musicisti. I
Twilight sono un supergruppo nato appunto dall’unione di artisti più prominenti, che nel tempo libero dalle loro principali band, hanno trovato l’occasione per pubblicare tre ottimi lavori.
La Prophecy ristampa i primi due in edizione limitata (doppio cd e vinile), molto godibile e arricchita da brani live e confezioni impeccabili. La formazione dei Twilight varia da brano a brano, ma basta citare nomi come
Neill Jameson (
Krieg),
Blake Judd (
Nachtmystium),
Xhastur,
Leviathan per comprenderne la grandezza. L’album eponimo proponeva un black metal dalle tinte nordiche, ruvido e demoniaco, in piena chiave
Darkthrone, mentre il follow up “
Monument To Time End” arricchiva con qualche venatura post-black una proposta che comunque non tradiva le aspettative. Brani piuttosto lunghi, lisergici, rabbiosi ma anche poetici. Atmosfere davvero originali, inaspettate e innovative per un progetto statunitense, in grado di competere con le scene europee. Probabilmente chi ama il genere possiede già i suddetti dischi, però vale la pena considerare questa ripubblicazione, un po’ per i brani live aggiunti al secondo lavoro, nonché per le lodevoli confezioni.
Gli Stati Uniti non si vogliono più piegare alle oscenità commerciali che hanno vomitato per anni (anche in campo cosiddetto metal), e questa ristampa è solo uno dei tanti tasselli a dimostrare che il metal estremo è più vivo che mai, seppur aggiornato, ma legato ai nomi storici. I Twilight sono gli eredi dei grandi gruppi norvegesi in terra americana, essenza di un genere che si muove nell’ombra, ma dimostra preparazione e più onestà intellettuale (senza il bisogno di profili Instagram in cui ci si atteggia a modelli di Playboy, come un certo signor Darski fa da anni). E di sicuro i membri dei Twilight preferiscono concedersi il gusto di pubblicare grandi lavori, organizzare tour e festival storici nel loro territorio, piuttosto che andare al cinema a vedere “
Lords Of Chaos”.
Polemiche a parte, vi aspettano due ore di grande musica, perfetto connubio tra passato e presente, immancabili per chi ha fatto il black anche uno stile di vita.
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