Tirate fuori gli addobbi funebri, accendete qualche candela, insomma, create la giusta sinistra atmosfera e preparatevi al ritorno del Re. No, niente Aragorn, brutti nerd che non siete altro, Il Re, per chi ascolta la nostra musica, è solo
King Diamond!
A distanza di 12 anni dall'ultimo lavoro in studio e dopo aver subito un triplo bypass coronarico che lo ha tenuto per forza lontano dalle scene,
Kim ha cominciato lentamente a rimettersi, ha poi ripreso a cantare in qualche show isolato, fino a tornare in perfetta forma ed imbastire diversi tour nordamericani con i King Diamond, oltre a qualche data nei maggiori festival europei.
Oggi, con questo
Songs For The Dead Live, tutti possiamo finalmente constatare con i nostri occhi e le nostre orecchie lo stato di salute del cantante danese: Il Re è tornato ed è in formissima!
A differenza del lato video di questo live album (che ricordo contiene due concerti, uno registrato a Philadelphia ed uno al Graspop Metal Meeting) l'album in versione CD e vinile di cui vi sto scrivendo le mie impressioni, può contare solo sulla performance americana della band, tenutasi sulle assi del Fillmore.
Dicevo della grande prestazione di Kim, forse è pure troppo perfetta. Non ho mai sentito
King Diamond coì intonato e sempre preciso sui pezzi. Non sbaglia nulla e il pensiero che molte correzioni siano state apportate in post produzione si materializza subito ma, a onor di cronaca, va detto che se questi aiuti ci sono, non sono minimamente fastidiosi, invadenti o percepibili.
Acuti perfetti, grande interpretazione, ogni tanto
King fa anche cantare il pubblico, tipo il ritornello di "
Sleepless Nights", ed il coinvolgimento è assicurato. Pubblico che è ben presente e, fortunatamente, non si sente solamente al termine delle canzoni.
Detto della portentosa performance del nostro cantante pittato preferito, segnalo che tutta la formazione gira a mille. Assoli precisi, batteria che rulla a dovere, un basso molto presente e distintamente percepibile.
Ho trovato invece la fase ritmica delle chitarre un po' troppo nascosta e sepolta nel mix. Il riffing spesso è appannato a favore di una scelta sonora che privilegia la voce e i bassi.
Tutti i pezzi sono riprodotti in modo fedele, ed è vero che le canzoni sono sempre quelle che stanno in scaletta da una vita, qualcosa da
Spider's Lullaby o
House of God non avrebbe sicuramente guastato ma, trattandosi di un live che celebra in qualche modo il ritorno a regime di King Diamond, va bene così.
Anche perché, secondo una recente intervista a
LaRoque, il grande chitarrista e fido scudiero del Re, sta componendo nuovo materiale per l'uscita di un concept spalmato su due album che vedranno la luce in due periodi differenti. Godremo quindi di nuove canzoni e magari di una nuova scaletta in sede live.
In breve, si tratta di un disco assolutamente piacevole e che raccoglie grandi successi di King Diamond più un paio di canzoni dei Mercyful Fate (Melissa e Come To The Sabbath) che quando partono scatenano il fomento tra il pubblico.
Peccato non poter valutare la parte video di Songs For The Dead Live (che uscirà in molteplici formati: DVD, Blue Ray, vinile, cofanetti...) ma le anteprime rilasciate in queste ultime settimane sono molto invitanti e testimoniano un'ottima qualità.
Ovviamente la valutazione prende in considerazione solo scaletta, performance della band e resa audio. Il valore delle canzoni è ben altra cosa.