Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:44 min.
Etichetta:Les Acteurs de l'Ombre

Tracklist

  1. SOMBRE VAL
  2. LA CHEVAUCHéE DES ESPRITS DE JADIS
  3. RUINES SCELLéES EN LA VIEILLE FORêT
  4. A L'ORéE DE L'ESCALIER SYLVESTRE
  5. LA GROTTE DE LA CHèVRE D'OR
  6. SOUS LA VOûTE DE CHêNES
  7. CLAMEUR DES FALAISES
  8. ERRANCES (LUEUR DES SOURCES OUBLIéES)
  9. PRéSENCE DES ORBES

Line up

  • Aboth: drums
  • Aldébaran: guitars, bass, keyboards, flute
  • Cervantes: vocals

Voto medio utenti

Dopo "Castellum", uscito in maniera autonoma nel 2014 e ripescato dalla francese Les Acteurs de l'Ombre a metà 2018, è la volta del successivo "Memoria Sylvarum", quarto lavoro della formazione nizzarda dei Darkenhöld, anch'esso uscito senza supporto di alcuna etichetta a maggio del 2017 e finito nell'opera di rastrellamento della label di Nantes che lo ha ristampato a metà 2018.

L'epic medieval black metal dei Darkenhöld è in realtà piuttosto semplice ed elementare nel proprio sviluppo, ma come sempre emerge prepotente l'insegnamento che le cose semplici sono quelle che funzionano meglio: Aboth, Aldebaran e Cervantes (questi tre nomi basterebbero da soli a spiegare l'amore della band transalpina per il furore epico) imbastiscono perlopiù dei mid-tempos, comunque puntualmente intervallati da accelerazioni o up-tempos, su cui disegnare delle buone trame di chitarra ed una voce classicamente black metal, non troppo estrema ma coinvolgente e teoricamente "cantabile", cosa che avvicina ulteriormente l'ascoltatore alla musica dei Darkenhöld, talvolta più malevola e sinistra (episodi in cui "Memoria Sylvarum" si avvicina pericolosamente a "For All Tid" degli oggi defunti Dimmu Borgir), altre volte decisamente più solare e battagliero, come nella splendida "A l'Orée de l'Escalier Sylvestre", in cui emergono chiaramente eco dei primi Dissection ed Old Man's Child, quelli di "Demons of the Thorncastle". Autentica marcia in più del disco sono i leggendari assoli di Aldébaran, già ascia degli Artefact, che puntualmente si stagliano magniloquenti sul tessuto imbastito dai Darkenhöld, lasciando una sensazione di...vittoria.

Un disco magico, atmosferico, sognante, ottimamente registrato nella sua imperfezione ma dal grande impatto emotivo. E' un vero mistero come questo terzetto non sia riuscito a trovare alcun appoggio da parte delle etichette discografiche, costringendoli ad un'autoproduzione e promozione che certamente non ha reso merito al valore di "Memoria Sylvarum": per fortuna l'opera di ottimo rastrellamento della Les Acteurs de l'Ombre procede imperterrita...

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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