Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:non disponibile
Etichetta:Frontiers

Tracklist

  1. BEATING THE ODDS
  2. BORN TO FLY
  3. OLD DOG, NEW TRICK
  4. THE WAY THAT YOU MOVE ME
  5. BROKENHEARTED DAYDREAM
  6. INSPIRATION FROM DESPERATION
  7. ALL OVER AGAIN
  8. SHE
  9. A LITTLE BIT EASY
  10. EVERY TIME I GO
  11. SMOKY EBONY
  12. PARTY TIME!

Line up

  • Mickey Finn: vocals, harmonica
  • Fernie Rod: guitar, vocals
  • Billy Rowe: guitar, vocals
  • Eric Stacy: bass
  • Al Serrato: drums

Voto medio utenti

Dopo una lunga inattività discografica ( l'ultimo albun in studio risale al 1990 con "Damned Nation "), il combo americano ritorna alla grande col nuovo "Born To Fly" un lavoro che ci riporta alle sonorità glam/hard-rock degli eighties con qualche spruzzata di blues
Diciamo subito che il suono non è " sfacciato e festaiolo " come ad esempio quello di bands quali Steel Panther etc, qui è un pò più "maturo" e si snoda tra 4/4 in stile Ac-Dc periodo "Moneytalk" per intenderci ( la titletrack, "Brokenhearted Daydream", "Inspiration From Desperation", "Party Time") e rimandi agli Aerosmith del periodo "Pump" ( "She" ) anche se le radici sono sicuramente nel sound del Sunset Boulevard
Peraltro i Jetboy non sono mai stati baciati dalla fortuna a livello di mainstream e difatti si sono sempre mossi all'ombra dei più famosi Poison e Motley Crue, ma ciononostante hanno tuttora alcune frecce al loro arco
Innanzitutto il songrwriting
E' fresco, energico ed anche piuttosto duro in alcuni frangenti, si senta l'opener "Beating The Odds" dalla linea chitarra-voce vagamente alla "Steeler" dei Judas Priest (!)
In generale siamo di fronte ad un buon album di solido hard-rock con piccoli acuti di hard'n'blues quali "Old Dog New Tricks", e "Smoky Ebony" con uso di armonica e sleaze guitars, le ritmiche sono sempre piacevoli anche negli episodi più easy - "Every Time I Go" - e non ci sono momenti di stanca, al contrario l'ascoltatore è sempre desto,
Difficile chiedere di più da un album hard-rock-glam targato 2019 ma composto da un gruppo con ben 36 primavere alle spalle!
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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