I
Malamorte sono uno dei tanti progetti che vedono coinvolto
Lord Vampyre (con i Lord Vampyr appunto, Cain, Nailed God ed in passato Theatres des Vampires e Shadowsreign) e, giunti al terzo album, mostrano un'anima che progressivamente si è liberata dalle catene del Black Metal. Infatti, dopo una breve intro, "
Antichrist" ha la capacità di riunire lo Speed & Thrash Metal alla N.W.O.B.H.M. riportando alla memoria quel feeling provato ai tempi di "Show No Mercy". Un più che discreto inizio, vanificato però dall'alquanto improbabile "
Warriors of Hell", un riff ed un passo alla Running Wild, per un brano che non solo non brilla di originalità (il refrain è da dimenticare) ma che pecca anche nel cantato e nell'assolo di chitarra, che pare appiccicato lì a forza. E a proposito di ritornello, la seguente "
Holy or Unholy" riesce a fare anche peggio, rivelandosi altro episodio che non convince per nulla. La brutta china che stava prendendo il disco rallenta, prima con la cangiante ed inquietante "
Mother" dove aleggia lo spettro dei Mercyful Fate, poi grazie a "
Hell for All" che ad un guitarwork che ha qualcosa dei Paradise Lost affianca accelerate thrasheggianti. "
Son" scatta bene dai blocchi di piartenza, incisiva e horrorifica, peccato che
L.V. caschi nuovamente nella tentazione del refrain facile ed ammiccante. Una costante cui non sfuggono nemmeno "
The Worshipers of Evil", (quel "we Bleed for you..." insistito è quasi imbarazzante) e "
Satan’s Slave" (tra King Diamond e i Death SS) che si fanno apprezzare per una marcata vena teatrale e dei riusciti passaggi strumentali dove va segnalato il bel lavoro alla chitarra.
In chiusura il brano più cattivo del disco, "
God Is Nothing", un episodio malato e malvagio che vede i Mercyful Fate sotto influenze thrashy. Probabilmente anche il brano più rappresentativo e riuscito di questo "
Hell for All", un album che anche nei momenti migliori (mettiamoci pure "
Antichrist") non trova riscattato ad un songwriting e a degli arrangiamenti approssimativi e confusi, e che - forse in omaggio alle origini Black Metal dei romani
Malamorte e ai trascorsi oscuri di
Lord Vampyre - mostra più ombre che luci.
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