Quello che, visti tanto i lavori precedenti quanto l'artwork che si accompagna a "
Steel Engraved", si prospettava l'ennesimo album di Power Metal teutonico, si è invece rivelato una sorpresa. Gradita e gradevole.
Non che ora mi metta a rinnegare le mie pulsazioni Power, ma in realtà quanto ascoltato su "State of Siege" e "On High Wings We Fly" era poi scivolato via senza particolari sussulti, quelli che invece riescono a essere stimolati già dal primo ascolto dell'ultimo nato in casa dei bavaresi
Steel Engraved (a suo tempo Stainless Steel), realizzato sotto le insegne della
Rock Of Angels Records.
Il loro terzo album, infatti, non ha più come possibili accostamenti solo bands come i primi Edguy, Mystic Prophecy, Wizard e accoliti assortiti, ma mostra un marcato approccio più moderno e progressive, che in certi frangenti mi ha ricordato gli Angel Dust, Hollow, Eyefear, ma anche i nostri Dark Horizon e Kingcrow, e che già si manifesta con l'opener "
Where Shadows Remain", dove è altrettanto evidente un notevole miglioramento da parte del cantante
Marco Schober, che pare decisamente a più agio su questo contesto musicale che nelle precedenti uscite.
Lungo le trame complesse e articolate che gli
Steel Engraved hanno saputo creare e mettere in campo, non mancano un tocco melodico, come quello che ammanta "
The Oppressed Will Fly" o "
One By One" (pur nei sui ritmi sincopati) e "
Your Inner Self", uno sguardo al Power Metal ("
Nightwarriors") e nemmeno quel passo scandito e quasi Thrash (proprio alla Angel Dust) di "
Heat" e di quella "
Searching for Regret" dove fa capolino l'ospite Ralf Scheepers, al quale probabilmente vanno imputati molti dei mglioramenti messi in campo da
Marco Schober.
Anche "
We Will Follow" e "
All that Lies Below", qui presenti come bonus track, non stonano nel contesto, pur lasciando un'impronta più powereggiante la prima, e rivelandosi una discreta ballad (con tanto di piano e archi) la seconda.
Un nuovo inizio, quindi, sottolineato dall'aver voluto usare lo stesso nome della band come titolo del disco.
Un buon inizio. Direi.
Metal.it
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