Copertina 3

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:51 min.
Etichetta:Pure Steel Records GmbH

Tracklist

  1. UNTOT
  2. HEY CHRISTINA
  3. LASS ES RAUS
  4. ARGENTEUM ASTRUM
  5. TOD IM ASCHEREGEN
  6. HAU AB
  7. WER BIST DU
  8. ASCHEREGEN
  9. SCHNELL WIE EIN HAI
  10. VERFOLGUNGSWAHN
  11. DEPRESSIVER KLON
  12. ROCKGOTT
  13. ICH BIN NICHT

Line up

  • Kaleun Cronos: vocals, guitars
  • Lilith Frost: vocals
  • Kratos P.: guitars
  • Daniel van Helsing: keyboard, piano, backing vocals
  • Leroy Blanche: drums
  • Herbert Maul: bass

Voto medio utenti

Non so davvero da che parte iniziare, quando mi sono ritrovato fra le mani questo “Untot” ero decisamente incuriosito dal progetto di un album cantato in tedesco, purtroppo però la triste realtà si è mostrata dopo appena due canzoni.

Il riff di chitarra inizia lentamente nella title track tanto da dare l’impressione che si tratti di una intro inserita nella canzone che apre l’album, almeno suppongo.



Gli Ascheregen ci propongono, almeno nelle intenzioni, un mix che spazia fra AOR e Heavy Metal di “vecchio stampo”.

Prendiamo ad esempio "Hey Christina”, una sorta di ballad che al primo impatto suona anche orecchiabile, tuttavia non si possono trascurare le orribili vocals.
E la storia si ripete anche nella successiva "Lass es Raus”.

Che dire a volte, di tanto in tanto, può anche andar bene ma il metodo di approccio variegato risulta alquanto incoerente.

Non importa che la band abbia deciso di usare il tedesco, diciamocelo, seppur “ostica” come lingua si addice abbastanza bene all’Heavy Metal, il problema è che i protagonisti non sono all’altezza della situazione, specialmente nei momenti più “grezzi"

Nel lotto ci sono anche alcune tracce decenti, con alcuni solos molto espressivi, altri pezzi invece risultano alquanto semplici, in modo particolare nella seconda metà dell’album dove la band sembra aver già finito le poche idee, che almeno nella prima parte del lavoro si sforzavano di proporre qualcosa di interessante.

Tutto questo è la prova di come “Untot” sia un po incasinato.

In definitiva, il debut album degli Ascheregen suona come un mix di classici anni 80 - 2000, in cui troviamo canzoni più heavy e pezzi quasi filosofici, con influenze melodiche enfatizzate dai testi in lingua tedesca, affidati a due voci una maschile e una femminile, per non farci mancare nulla.

Il risultato finale? Un perfetto “mappazzone” in cui faccio davvero molta fatica a trovare qualcosa da salvare.


Immagine


p.s. Fra parrucche, maschere scheletriche, lampadozzi e look da vecchio marinaio, i nostri ci suggeriscono che hanno il curatore d'immagine dei pensionati tedeschi in gita nella riviera romagnola.
Recensione a cura di Fabio De Carlo

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 feb 2019 alle 12:10

evvai, era ora che qualcuno di noi assegnasse un bel "3" ad una recensione siamo sempre troppo buoni ...

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