Per più di vent’anni, la falce dei
Children Of Bodom è riuscita nel bene e nel male ad essere protagonista con la sua miscela magistrale di
“death metal melodico, thrash metal, black metal sinfonico” ritagliandosi uno spazio più che meritato nei libri di storia del metal.
Alexi Laiho è indubbiamente il
deus ex machina dei
Children Of Bodom coi quali ha realizzato (in modo particolare nei primi album) canzoni aggressive, dall’atteggiamento sfacciato che ogni volta erano un pugno nello stomaco.
Questa premessa serve per sgomberare subito il campo da qualsiasi fraintendimento,
"Hexed" è sicuramente un lavoro importante, ma quei
Children Of Bodom che hanno dominato la scena durante gli anni novanta, restano una band inarrivabile.
Con
"Hexed" dunque, la band finlandese aggiunge al suo catalogo l’album numero dieci, che nonostante qualche passo falso, era certamente una elle uscite più attese del 2019.
Contraddistinto da sezioni di tastiera seconde a nessuno, chitarre finemente accordate e melodie sparse qua e la, i
Children Of Bodom continuano ad affilare la falce e proponendo su
"Hexed" ancora una volta il loro inconfondibile marchio di fabbrica.
Non sembra esserci un momento di noia, la loro energia e la vasta gamma di elementi estremi attirano l'attenzione dell’ascoltatore anche più esigente.
Il “mid-pace” del brano di apertura
"This Road" introduce l’album con la potenza della batteria di
Jaska Raatikainen, e un riff “Made in Bodom” come da manuale.
Le note melodiche del work guitar ci conducono al coro oscuro ma orecchiabile che risulta decisamente accattivante.
Segue il primo singolo di
"Hexed" ovvero
"Under Grass and Clover”, qui l’atmosfera si fa più allegra grazie al sintetizzatore di chiara ispirazione pop-rock anni 80 in perfetta sintonia con un riff “ruffiano” che apre questo episodio.
A parte l’accoppiata vincente
synth-riff che crea il corpo di questa traccia, ci sono molti elementi in questa canzone radicati nel classico heavy metal, in particolare grazie alla presenza di un assolo di chitarra di altissimo livello.
Il matrimonio fra
Alexi Laiho,
Janne Warman e il nuovo chitarrista
Daniel Freyberg, è pressoché perfetto, i nostri creano un'alchimia ben definita.
Tratto distintivo che abbiamo imparato a conoscere durante la loro intera discografia e continua attraverso la traccia successiva
"Glass Houses”.
Una delle peculiarità più rilevanti nell'ascolto di un qualsiasi album dei
Children Of Bodom è la loro dipendenza da atmosfere offensive, che si tratti di
"Angels Do not Kill" di
“Hate Crew Deathroll” o
"Prayer For The Afflicted”, questi ragazzi sanno sempre come creare la perfetta combinazione nelle loro canzoni fatte da riff heavy e utilizzo dei sintetizzatori,
"Hecate's Nightmare" e
"Soon Departed" sono episodi che attingono alla perfezione questo aspetto del sound dei della band finlandese.
In
“Platitudes And Barren Words” è palese l’utilizzo di una tastiera
brillante e giocosa, che contrasta con una melodie più scura e per certi versi
"depressive".
Tracce come questa enfatizzano il contrasto tra il lato più rilassato di
Children Of Bodom, e lo “speed metal” presente in
"Kick In A Spleen” in cui è troviamo uno degli assoli/duetti di chitarra/tastiera più strabilianti dell’intero album.
Intanto siamo giunti alla title-track
“Hexed”, che racchiude in se l’inconfondibile marchio di fabbrica targato
Children Of Bodom che abbiamo ascoltato fino a questo punto dell’album.
Un bizzarro
"thrash appeal", una vasta gamma di riff e di melodie, che sfociano con un riff suonato dal basso nel finale, consegnano a questo episodio una notevole intensità.
La successiva
"Relapse (The Nature Of My Crime)" richiama alla mente il ritmo ossessivo che la band ha sviluppato sull'album
"Follow the Reaper", creando una inevitabile sensazione di nostalgia che sicuramente farà felici i fan più old-school
"Knuckleduster" infine chiude l'album con entusiasmo, un album che personalmente ho apprezzato e che in più elementi sancisce un ritorno da parte della band ad uno stile che caratterizzava i primi lavori.
"Hexed" racchiude in se un atteggiamento aggressivo, ma sinfonico, gli ammalianti sintetizzatori presenti su questo album e la massiccia presenza di riff e melodie, creano una forte empatia con l'ascoltatore.
La decima fatica dei
Children Of Bodom era inevitabilmente uno degli album più attesi del 2019 e alla fine si può affermare che
"Hexed" è stata una gradita sorpresa, in cui la bravura di ogni singolo musicista rende il lavoro completo, nonostante tutto però sono certo che non mancheranno critiche da parte dei "puristi".