Strix Nebulosa, è per lo più un nome sconosciuto e secondario nella scena estrema e questo perché la one man band bavarese si è sempre tenuta lontana da dichiarazioni demenziali o atteggiamenti provocatori, lasciando parlare solo e soltanto la propria musica, prima come
Aragon e poi da 5 anni a questa parte come
Strix Nebulosa. I pochi (pochissimi) che hanno avuto il privilegio de ascoltare il debut album
“Argumentum Ad Populum” sapranno che qui stiamo parlando di musica di altissimo livello, dove la fusione tra estremismo e melodia diventa una necessità assoluta … Il nuovo
“Erbauliche Andacht” è un’opera mastodontica e titanica, a limite dell’inumano, basti pensare che ci troviamo di fronte a 90’ di musica, in un’era in cui la smaterializzazione del supporto musicale sembra aver portato via con se la voglia di concentrarsi e perdersi in un’opera musicale, quest’album è una vera e propria sfida … Per fortuna il doppio platter in questione, esula da qualsiasi inutile speculazione commerciale o inutile sovrabbondanza e lascia che sia “solo” la qualità a portarci per mano e a condurci in questo
“Erbauliche Andacht”, che potremmo considerare un vero e proprio concept album basato sull’ inutilità e la vacuità dell’uomo moderno … Negli 11 brani possiamo riscoprire le influenze già assaporate nel precedente debut, vale a dire una forte iniezione di scuola estrema svedese,
Dawn su tutti, abbinata alla fiera classe e potenza dei canadesi
Forteresse (ascoltate
“Time - Dust!” a tal proposito), con cui condividono l’abilità nel saper forgiare pezzi infuocati e d’assalto ma sempre intelligenti ed equilibrati. La cosa più incredibile di
“Erbauliche Andacht” è come l’album riesca a scorrere via senza alcun momento di pausa o noia, perché nonostante la lunghissima durata media, i brani sono ammantati di mille sfaccettature che tengono altissima l’attenzione e il coinvolgimento. In mezzo a cotanta qualità fa certamente sorridere l’ascoltare la recita del “Padre Nostro”, preghiera cult del’infanzia della maggior parte di noi, che si alternata alle strofe in screaming in
“Zweigesicht” , ma neanche ciò riesce a distogliere l’attenzione dall’ottimo riffing, che segna indelebilmente il pezzo. Il leit motiv dell’album è presto scoperto e si articola intorno ad una fantasia e un gusto superiore in fase di songwriting, sfornando riffs, melodie e arrangiamenti sempre unici e coinvolgenti. E’ grazie ad una di queste “diaboliche melodie” che la title track mi ha riportato dritto al miglior symphonic black metal di metà anni ’90, facendo affiorare “suggestioni” proprie ai migliori
Aborym (quelli dello storico debut
“Kali Yuga Bizarre”) mischiate a quelle dei
Funeral Oration di
“Sursum Luna” … Cosa vogliamo dire poi degli stupendi 14’ di
“Der Populist” dove tutte le enormi qualità che confluiscono nel progetto, vengono messe in risalto con un pezzo che sa evocare profonde sensazioni grazie ad una scelta melodica fuori dal comune capace di coinvolgere e ammantare completamente l’ascoltatore. Altrettanto si potrebbe dire di
“Titans – Reflect In Silence” piuttosto che di
“Dies Irae – Wir Sind Die Toten” o
“Come Hell, Come Fire, Come Fear” (il pezzo più tirato dell’album) … insomma inutile stare qui a lodare i singoli brani, nonostante lo meritino tutti, perché è nella sua interezza e nell’ interazione dei singoli brani con il tutto dell’opera che
“Erbauliche Andacht” si manifesta per quello che è, un album unico, monumentale e definitivo!