Meglio essere sinceri... Il primo istinto è stato quello di fuggire, cercare una scappatoia da una materia così lontana dalle mie abitudini musicali. Non trovando però alcun valido motivo o scusante per evitare l'ira funesta del Graz-mega-direttore-galattico eccomi qui a scrivere di argomento da me piuttosto distante.
Iterum Nata: perfetti sconosciuti direi, viste anche le poche e frammentarie le notizie che si trovano in merito. Si tratta di una band finlandese, dietro il cui nome di cela un certo
J.Heikkinen, dedita ad uno psychedelic occult folk.
Che sulla carta poteva certamente sembrare interessante, ma nella realtà tende ad essere un amalgama di elementi diversi, di reminiscenze e nostalgiche pulsioni anni '70 che compongono un'opera altalenante priva di unità.
Eppure l'inizio sembrava promettente. Nell'intro,
Arcadia, come nei migliori concerti orchestrali, tutti gli strumenti si accordano e fanno le ultime prove in un crescendo di tensione. In questa mancata sinfonia si identificano molti strumenti diversi, synth, archi, sitar, flauti, percussioni.
Ma ciò che viene dopo è tutt'altro. Brani debitori ai
Beatles più melodici, chitarre acustiche, percussioni, qualche assolo saldamente radicato negli anni '70, qualche effetto psichedelico con giochi di luci caleidoscopiche da "pace nel mondo" e sporadici synth anni '80. Il tutto in brani dalle strutture semplici ed elementari, molto melodici, a tratti quasi stucchevoli, prevalentemente acustici, e sinceramente, molto banali e affetti continuamente da un "già sentito".
Insomma, di occulto, a parte le notizie sulla band, non ravvedo nulla, anzi i brani sembrano inneggiare piuttosto alla pace e all'amore.
Per cui, tentanto l'ardua impresa di dare un giudizio oggettivo su qualcosa che non posso negarlo, non mi piace granché, direi semplicemente che c'è di meglio. Molto meglio.
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