Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:50 min.
Etichetta:Black Widow Records

Tracklist

  1. ANAMNESIS
  2. SATURNALIA
  3. A JOURNEY UNKNOWN
  4. JOIN US
  5. BRAINSTORMING
  6. HYPERUNRANIUS
  7. THE ABSOLUTE NOWHERE
  8. ARCADIA

Line up

  • Francesco Cucinotta: vocals, guitars, keyboards
  • Fabio Lipera: guitars
  • Alessio Zappalà: bass
  • Salvatore Fichera: drums

Voto medio utenti

Miasmi di zolfo, spire di vento gelido, calici di vino rosso, il tutto proiettato su liquidi fondali psichedelici.
Sono queste le prime immagini mentali che mi evoca “Anamnesis” dei Sinoath, esperta formazione siciliana forte di una gloriosa storia intrisa di death e black metal.
Approdati alla Black Widow Records dopo una lunga e travagliata parabola artistica, i catanesi offrono al “popolo delle tenebre” una miscela davvero coinvolgente di dark / doom, figlio prediletto di Black Sabbath, Pentagram e Black Widow, ma senza trascurare di evidenziare taluni legami di sangue con Metamorfosi, Celtic Frost, Goblin e Sisters Of Mercy.
Pur non conoscendo nel dettaglio il passato estremo della band, mi sento di affermare che il suo attuale profilo espressivo riesce a rivelare pienamente l’anima inquieta, colta e spiritualmente “lacerata” di un manipolo di musicisti maturi e dalla visione artistica ampia e variegata, poco incline, nonostante la fiera appartenenza, allo sterile riciclaggio degli stereotipi di categoria.
Dal plumbeo, terroso e liturgico incedere della title-track il clima, nella successiva “Saturnalia”, diventa più morboso, epico e rituale, per poi spostarsi con “A journey unknown” verso territori lisergici, suadenti e decadenti, in cui trova però anche spazio un improvviso squarcio di growl-vocals, a incrementare il senso d’illuminata “frastagliatura” del tema sonoro.
Si continua con le cangianti pulsazioni e le sinistre tastiere di “Join us”, alleggerite da un refrain accattivante, mentre a “Brainstorming” è affidato il compito di elargire scosse di avvolgente malinconia e al breve strumentale “Hyperunranius” di turbare i sensi attraverso un’ipnotica atmosfera molto “cinematografica”.
In “The absolute nowhere” vedrete la bruma dello incipit spazzata via da un grumo nero, denso e subdolo di puro spleen (molto interessanti le diversioni psych-prog inserite nel tessuto connettivo del brano), e sulle note fosche e maliose di “Arcadia” si chiude, in dissolvenza, un programma saturo di sentimenti oscuri e lugubri, ma da cui emerge anche parecchia eleganza e una sfaccettata capacità comunicativa, assai lontane dalla diffusa fissità del settore.
Anamnesis” è dunque un lavoro intenso, suggestivo ed emotivamente piuttosto “invasivo”, che inaugura felicemente la nuova stagione artistica dei Sinoath, da supportare senza preoccuparsi minimamente di eventuali, anacronistici e fatui, settarismi di genere.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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