Una dei mali della crisi discografica mondiale è sicuramente dato dall'abnorme mole di uscite che mensilmente soffocano il mercato, intasando i negozi con prodotti ignobili, inutili e spesso inascoltabili. Di queste ultime tre categorie fanno parte sicuramente gli svedesi Driller Killer, oramai giunti al settimo ( ?!? ) album. E tutto ciò ha dell'incredibile se pensiamo alle difficoltà che qualsiasi band veramente valida dell'underground, riscontra per ottenere date live e contratti discografici. Rilasciato dalla francese Osmose, un'etichetta che negli anni passati ha ricoperto un ruolo fondamentale per il black metal, ma anche per delle frange stilistiche poco inclini alle regole del mercato, questo " The 4Q Mangrenade " non aggiunge nulla alla carriera del quartetto svedese. Cambia per l'ennesima volta la line up ( ora stabilizzata con Cliff alla voce, Adamagecase alla chitarra, Asparagus alla batteria e Pissd Offer al basso ) ma non cambia di una virgola la loro proposta musicale. Prendete i Motorhead più sporchi, uniteli alla velocità fuori controllo degli Impaled Nazarene, spruzzate il tutto con un pò di Napalm Death ed ecco a voi un dischetto utile solo come sottobicchiere. Eh si, anche se le muse ispiratrici di questi quattro disgraziati, sono tutte di altissimo livello, il problema enorme è che in 37 minuti non si raggiunge mai la sufficienza, non si supera mai la soglia della mediocrità, non si alza mai la testa per proporre qualcosa di appena passabile. Un disco così cosa può dare al mercato? Nulla...e mi chiedo con quale criterio ( leggasi: rientro economico dato dalle vendite ) un'etichetta discografica faccia uscire un schifo simile. Ripeto, nell'underground ci sono bands centomila volte più valide e meritevoli di questi quattro pischelli. Evitate assolutamente questo lavoro, oppure regalatelo al vostro peggior nemico.
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