Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:35 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SWARM!
  2. FOREVER DEAD
  3. A FUNERAL FOR THE MASSES
  4. MULTIPLE COUNTS OF MURDER
  5. OBSESSED WITH HOMICIDE
  6. SADIST
  7. CANNIBAL GLUTTONY
  8. I KILLED YOU
  9. HEADING TOWARDS THE BUTCHERY
  10. A VIOLENT SCENE OF DEATH

Line up

  • Chris Barnes: vocals
  • Jari Laine: guitars
  • Tuomas Karppinen: guitars
  • Kim Torniainen: bass
  • Tuomo Latvala: drums

Voto medio utenti

Non contento dei suoi continui flop con i Six Feet Under, Chris Barnes va a far danni nei finlandesi Torture Killer, band autrice del mediocre “For Maggots To Devour” qualche anno fa.
La cosa curiosa sta nel fatto che i Torture Killer sono nati come cover band proprio dei Six Feet Under (oltre che degli Obituary) e che come sound sono fortemente debitori, per usare un eufemismo, della band americana.
Ancora più curioso è però che questo “Swarm!” sia, pur nella sua “classicità” (altro eufemismo per dire che questo disco è originale come il panettone a Natale), di molto superiore alle ultime schifezze dei Six Feet Under!
In effetti le canzoni del disco, a partire da “Forever Dead”, passando per “Multiple Counts Of Murder” e finendo per la conclusiva ed efficace “A Violent Scene Of Death”, mettono in mostra un ottimo campionario delle qualità e delle virtù di un death metal grezzo, groovy ed estremamente cadenzato.
Su pezzi come “A Funeral For The Masses” è davvero difficile tenere ferma la testa, è impossibile non seguire il ritmo del riffing di Jari Laine.
Ciò che forse rovina un po’ il tutto è proprio il cantato di Barnes, troppo richiuso su se stesso, troppo “catacombale” nel senso negativo del termine, intendendosi così un growling soffocato, strozzato, privo di vera brutalità.
Per il resto i finlandesi compiono un deciso passo avanti rispetto al debut, mostrando un notevole miglioramento compositivo, il che li porta ad un paradosso, cioè che sono molto meglio i cloni (Torture Killer) degli originali (Six Feet Under).
Notevole anche la copertina opera di Wes Benscoter, vero guru di questo genere di artworks.
Infine un disco sicuramente piacevole e ricco di buone canzoni, sperando che Barnes non rovini anche questi ragazzotti finnici.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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