Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:35 min.
Etichetta: Prophecy Productions

Tracklist

  1. I WILL CARRY YOU TO HELL
  2. SELF PORTRAIT WITH HALO AND SNAKE
  3. THE DRIFT
  4. LA FAIM
  5. GHOST TOPIC
  6. FIVE CHARACTERS IN SEARCH OF AN EXIT

Line up

Non disponibile

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Il progetto Crowhurst nonostante la giovane età, ha una prolifica carriera.
Questo lo si deve alla figura di Jay Gambit, mente creatrice di questa creatura musicale affascinante ed estrema.
Una creatura libera, una scheggia impazzita che batte territori black metal, noise, sludge/doom e elettronici con naturalezza, creando un ibrido mostruoso in senso buono.
Ora debutta per la mitica Prophecy col trentesimo full (per non parlare della sterminata produzione di ep, split e collaborazioni), un’etichetta che è sinonimo di qualità, coraggio e buona musica.
L’opener fa capire bene lo stile del nostro; apertura atmosferica con un coro gregoriano e orchestrazioni.
Poi ecco lo squarcio dopo una rullata di puro assalto noise/black metal con blast beats, riffing freddissimi e uno screaming furente e rabbioso.
Una tempesta piena di gelido metal estremo con tastiere atmosferiche e un nerissimo e assoluto nichilismo sonoro.
Self portrait with halo and snake”, sembra cambiare le carte in tavola; brano con arpeggi di chitarra, batteria ritmata e un cantato pulito profondo.
Un’atmosfera dark pervade il brano, per poi aumentare il volume con scariche noise e uno scream alto e lacerante, dolore e solitudine penetrano dentro come un punteruolo di ghiaccio.
La faim”, entra dopo il conteggio delle bacchette della batteria con una scarica possente di saturazione, batteria ritmata in un mid tempo sludge e una voce profonda e carica di blues.
Un brano destabilizzante dove le chitarre aggrediscono con riff noise la materia sonora, con incursioni di screaming e esplosioni ritmiche possenti e rumorose.
Ghost topic”, brano scelto come singolo, inizia con un arpeggio malinconico e i piatti della batteria in lontananza per trasformarsi in un brano darkeggiante.
L’atmosfera è cupa col cantato pulito e profondo del singer; il brano aumenta di gradazione con riff distorti e uno screaming che erompe la calma apparente e sfuriate di batteria in blast beat.
Il brano sul finale si conclude con arpeggi distorti melodici e ariosi, una conclusione sorprendente ma ricca di fascino.
L’ultimo brano “Five carachters in search of an exit”, è ispirato ad un episodio della famosa serie “Ai confini della realtà”.
Delirio noise estremo, con riffing saturi, batteria in sottofondo e screaming black metal acido e selvaggio; il brano poi prende una piega elettronica con beats, screaming riverberati e un’atmosfera fredda, dura e inospitale.
Un disco schizzato in senso buono, un album che fa capire bene cosa vuol dire il termine estremo; un album che potrebbe piacere a chi fa del terrorismo sonoro, della ricerca musicale una ragione di vita; come diceva uno slogan, per molti, ma non per tutti.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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