Non conoscendo la carriera dei cangurotti The Berzerker, mi sono documentato ed ho scoperto che hanno alle spalle due full lenght; l'omonimo debutto era basato moltissimo sull'elettronica e sulla musica gabber, mentre il successivo " Dissimulate " è stato forgiato sul grind più efferato. In questo nuovo lavoro, intitolato " World Of Lies ", le due anime della band di Melbourne vengono fuse in un'unica creatura, abbastanza luciferina, che spiazza fin dai primi secondi. Bisogna esser preparati psicologicamente per affrontare nella maniera migliore questo disco; quattordici brani nei quali vige il caos più assoluto, dove i tempi si fanno iper veloci, guidati con somma maestria dal talentuoso batterista David Gray ( il quale, secondo rumors comparsi in rete, sarebbe entrato nel Guinness dei primati per la propria velocità ), un musicista che effettivamente picchia come una drum machine, risultando comunque più " caldo ", ovviamente. Tutto intorno è un proliferare continuo di effetti, di rumori sintetici, intarsiati da chitarre Carcassiane, anch'esse filtrate, e da vocals che sembrano uscire dal ventre del mondo. Arrivare alla fine del disco è una fatica, visto che, pur non schifando la loro musica, è giusto riconoscere una certa esagerazione nel loro essere per forza sopra le righe, sempre e comunque. Ok provocare l'ascoltatore, ok cercare soluzioni estremamente intriganti ( ed è innegabile che loro lo siano ), il tutto deve essere comunque ben bilanciato con una credibilità di fondo che ogni tanto manca. Un lavoro riuscito a metà quindi, ed è un peccato perché a conti fatti bastava poco per rendere il sound vario e credibile; loro rimangono coerenti con le proprie idee, con la propria voglia di esternare certi deliri e certi disagi. Probabilmente bisogna essere mentalmente sulla stessa lunghezza d'onda per amare certi lavori; io, pur riconoscendo un certo valore a questo " World Of Lies ", non ci riesco. La mia non è una bocciatura, visto che il disco è on air nel mio stereo da almeno due settimane: solo che ad ogni ascolto vengo assalito da sensazioni sempre diverse e spesso in netto contrasto tra loro. Quindi, anche fornendo una descrizione più o meno meticolosa di questo lavoro, non riesco a formulare un giudizio ben preciso. Posso solo dire che non è da buttare, che non è un capolavoro, e che richiede tempo per essere compreso. Nel bene e nel male.
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